Sammartino: “Centrodestra affaticato, ritroviamo il senso dell’unità”
Luca Sammartino
La politica siciliana si muove in un contesto complesso, segnato da tensioni nella maggioranza che sostiene il presidente della Regione Renato Schifani, dalle difficoltà della Lega dopo la sospensione di Luca Sammartino e dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto diversi esponenti politici. Mentre si discutono grandi opere come il Ponte sullo Stretto e i termovalorizzatori, i partiti del centrodestra cercano di ritrovare compattezza. In questo scenario si colloca l’intervista rilasciata da Sammartino al quotidiano La Sicilia, in edicola, nella quale il deputato leghista apre a un ritorno in giunta e lancia un appello all’unità. «Certo, in quei giorni c’è stato qualche malinteso di troppo. Ma, come ha detto il presidente Schifani, “una rondine non fa primavera”. Il rapporto fra il governo regionale e il ministero dei Trasporti è sempre di grande collaborazione e quello tra Matteo e Renato è incentrato sulla lealtà e sulla concretezza delle cose che la Lega ha dimostrato di fare per la nostra terra».
Sammartino parla del legame con il governatore: «Il rapporto che mi lega, sin dall’inizio di questo governo, al presidente della Regione è di profonda stima e di amicizia, che si è consolidata nel tempo lavorando assieme. Da parte di Schifani non è mai venuta meno, neppure nei momenti più difficili, la fiducia nei miei confronti. E, per la prima volta, vorrei ringraziarlo pubblicamente per la vicinanza umana e politica. La stessa dimostrata da Matteo Salvini e dalla comunità del mio partito, a livello regionale e nazionale».
Guardando ai mesi lontani dall’incarico, aggiunge: «In questo anno mi sono dedicato di più all’attività di partito, che ha visto il risultato importante della Lega alle Europee, con l’elezione di Stancanelli e numeri che hanno fatto arrossire anche i più increduli. Ho continuato a lavorare, come da sempre sono abituato a fare, ma con l’amarezza di non essere in prima linea per vicende giudiziarie che sono certo si chiariranno, come altre si sono già chiarite».
Un passaggio riguarda anche le indagini su altri esponenti del centrodestra: «Non mi stupisce che anche FdI possa avere grattacapi giudiziari: è normale che chi amministra con ruoli di prima linea sia sottoposto, forse più di altri, alla verifica costante da parte dell’autorità giudiziaria. Sono certo che entrambi i colleghi sapranno dimostrare nelle sedi opportune la loro estraneità».
Sul clima in maggioranza Sammartino osserva: «In un centrodestra sempre granitico a livello elettorale, ci può stare che siamo un po’ affaticati e che si hanno idee diverse su alcuni temi. Ma voglio entrare nel merito: sono certo che si può ritrovare l’unità, la voglia e il senso dello stare insieme».
Neppure i rapporti con Raffaele Lombardo vengono elusi: «In alcune occasioni possiamo non pensarla nella stessa maniera, ma la politica impone al centrodestra siciliano di confrontarsi sui temi. Sono certo che riusciremo a superare alcune incomprensioni, soprattutto nell’attività legislativa, perché la Sicilia non ha bisogno di malpancisti, ma di riforme attese da anni in settori strategici e i siciliani non possono aspettare le beghe della politica. Il modello è quello dei termovalorizzatori: c’era chi li voleva fare, chi non li voleva fare e Schifani li sta facendo. Sono certo che anche il presidente Lombardo sarà disponibile a un dialogo più proficuo nell’interesse della coalizione e del governo Schifani».
Sul rapporto con la Dc di Totò Cuffaro spiega: «Ho sorriso, leggendo di “Lega cuffarizzata” e di “Dc salviniana”. La verità sta nel mezzo. Con gli amici della Dc abbiamo intrapreso un percorso politico, ma anche umano, che sono sicuro potrà portare a risultati ben più importanti di quelli che vengono oggi raccontati. Comunque ho 40 anni e sono di una generazione diversa dai presidenti Lombardo e Cuffaro. Ma siamo alleati e condividiamo il sostegno al governo Schifani».
Sammartino interviene anche sul Ponte: «Da quando sono bambino sento parlare del Ponte e mai avrei pensato che un ministro lombardo, di cui sono diventato amico, potesse investire tutte le sue energie per sbloccare la più grande opera d’Europa. È una visione dell’Italia, che Salvini ha concretizzato nel governo Meloni, ma è anche la visione di un partito nazionale, che vuole ridare dignità ai cittadini di tutto il Paese. La Sicilia è stata messa al centro dell’agenda della Lega, non solo per il Ponte e le decine di cantieri in tutta l’isola con miliardi di euro investiti, ma anche per altre scelte, a partire dalla fiscalità compensativa. Dopo aver rivisto l’accordo Stato-Regione, il nostro ministro Giorgetti è impegnato su un altro delicato tavolo, quello sul taglio dell’Irpef da mezzo miliardo di euro alla Sicilia. Le do una notizia: presto avremo dei risultati».
E conclude: «Sono pronto ad assumermi responsabilità. Il centrodestra ha bisogno di ritrovare energia e compattezza. Io sono qui, per dare il mio contributo».