Rientro anticipato da Bruxelles per il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha deciso di anticipare la conclusione della missione istituzionale per convocare una riunione di giunta straordinaria. In agenda, la volontà di chiudere la Finanziaria regionale entro la fine dell’anno e ricompattare la maggioranza dopo le frizioni legate alle recenti indagini sulla gestione della sanità.

Da Palazzo d’Orléans fanno sapere che non è previsto alcun rimpasto nell’esecutivo. Schifani punta piuttosto a garantire continuità all’azione di governo, ribadendo una linea improntata a rigore, equilibrio e responsabilità istituzionale. Tra i temi più delicati, la verifica sugli incarichi nelle aziende sanitarie e il rispetto dei criteri di trasparenza amministrativa.

A qaunto pare, tra i provvedimenti imminenti figura la sostituzione del commissario dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, e la valutazione della posizione della dirigente dell’Asp di Palermo, Maria Letizia Di Liberti. Nessuna variazione, invece, ai vertici della Protezione civile regionale, diretta da Salvo Cocina, che non risulta coinvolto nelle indagini in corso.

Nel frattempo, a Palazzo dei Normanni, si è tenuto un vertice della maggioranza con la partecipazione di Schifani e dell’europarlamentare Marco Falcone. Durante l’incontro, i rappresentanti dei partiti di governo hanno espresso pieno sostegno al presidente, confermando l’intenzione di proseguire uniti nella gestione delle prossime sfide legislative e finanziarie.

Parallelamente, cresce il malcontento dell’opposizione. Il Movimento 5 Stelle ha organizzato un sit-in davanti all’Assessorato alla Famiglia, denunciando quella che definisce una “Regione allo sbando”. Il capogruppo Antonio De Luca ha accusato il governo di immobilismo e opacità nella gestione dei concorsi e delle nomine pubbliche.

Schifani ha replicato ribadendo che la Finanziaria sarà portata in Aula entro dicembre e che le risorse stanziate, pari a 40 milioni di euro per il comparto forestale, garantiranno nuove opportunità occupazionali e crescita economica. Il presidente ha inoltre richiamato l’importanza di “un confronto trasparente con tutte le forze politiche per tutelare l’interesse della Sicilia”.

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Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.