Bilancio 2026, taglio Irpef, bonus famiglie, investimenti e pace fiscale: il quadro completo
Sconto sull'IMU: rata 2025 leggerissima (cataniaoggi.it / pexels)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio 2026-2028: misure su fisco, famiglia, lavoro, sanità, imprese e pacificazione fiscale, insieme a una serie di nomine e decisioni sulle leggi regionali.
Il 17 ottobre il Consiglio dei Ministri, riunito a Palazzo Chigi sotto la presidenza di Giorgia Meloni, ha approvato il bilancio di previsione dello Stato per il 2026 e il pluriennale 2026-2028, su proposta del Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. La manovra prevede interventi per circa 18 miliardi annui, senza aumentare il disavanzo pubblico. L’impianto della legge punta a sostenere i redditi medio-bassi, lavoratori dipendenti, famiglie e imprese, rafforzando al contempo il sistema sanitario nazionale.
Misure fiscali e reddito
La manovra conferma la riduzione della seconda aliquota Irpef (per i redditi tra 28 e 50 mila euro) dal 35 al 33%, con sterilizzazione del beneficio per chi supera i 200 mila euro. Previsto un regime fiscale agevolato su rinnovi contrattuali e premi produttività. Resta in vigore il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa e viene confermata la flat tax al 15% per lavoratori dipendenti e pensionati fino a 35 mila euro.
Famiglie, ISEE e politiche sociali
Per il triennio sono stanziati 3,5 miliardi destinati a famiglia e contrasto alla povertà. Inserita una revisione della disciplina ISEE, che incide sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con effetti annui stimati in 500 milioni. Rifinanziati in via permanente i centri estivi (60 milioni annui) e prorogata la Carta “Dedicata a te” per gli anni 2026-2027, contributo da 500 euro per nuclei con ISEE fino a 15 mila euro.
Sul fronte previdenziale viene sterilizzato l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile per lavoratori impiegati in attività usuranti e gravose. Per le altre categorie la progressione sarà graduale, con +1 mese nel 2027 e +2 nel 2028. Previsto anche un incremento di 260 euro annui per le pensioni dei soggetti in condizioni di maggiore fragilità. Rafforzato il bonus mamme (da 40 a 60 euro mensili) per lavoratrici con almeno due figli e reddito fino a 40 mila euro.
Sanità: più risorse e nuove assunzioni
Il settore sanitario riceve ulteriori 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi a partire dal 2027, oltre ai rifinanziamenti già previsti. Una parte dei fondi sarà destinata a nuove assunzioni, riduzione delle liste d’attesa e miglioramento dei trattamenti economici del personale.
Imprese e investimenti
Per gli investimenti produttivi viene introdotta una super-maggiorazione degli ammortamenti: 180% fino a 2,5 milioni di euro, 100% fino a 10 milioni e 50% oltre i 10 milioni e fino a 20 milioni. Per gli investimenti “green” le percentuali salgono al 220%, 140% e 90%.
Aumenta inoltre la soglia esentasse dei buoni pasto elettronici (da 8 a 10 euro). Confermati i crediti d’imposta per imprese nelle ZES e, in misura minore, nelle ZLS. Prorogata al 2026 la sterilizzazione della plastic tax e della sugar tax, mentre viene rifinanziata la “Nuova Sabatini”.
Banche
Il settore finanziario partecipa alla manovra con proroghe su deduzioni legate a DTA, svalutazioni e perdite su crediti. Prevista un’imposta agevolata sugli utili accantonati e poi distribuiti. Confermata la modifica all’aliquota IRAP.
Pace fiscale
Introdotto un nuovo intervento di pacificazione fiscale per i carichi affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023, con possibilità di pagamento in un’unica soluzione o in 54 rate bimestrali (nove anni). Misura rivolta ai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione ma non versato le imposte dovute. Possono aderire anche gli enti locali.
Nomine
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la nomina a Consiglieri della Corte dei conti di:
Giuseppe La Gala, Generale di Corpo d’Armata;
Nicola Carlone, Ammiraglio ispettore capo e Comandante generale delle Capitanerie di porto;
Fabrizio Carrarini, Generale di Corpo d’Armata della Guardia di finanza.
Leggi regionali
Il Governo ha deciso di impugnare quattro leggi della Regione Toscana (nn. 49, 50, 51 e 52 del 2025) per contrasto con norme statali su tutela del paesaggio, ambiente, concorrenza, sicurezza e livelli essenziali delle prestazioni.
Non saranno impugnate invece sette leggi regionali di Abruzzo e Toscana, mentre viene formalizzata la rinuncia totale all’impugnativa sulla legge della Provincia autonoma di Trento n. 16/2022, dopo le modifiche introdotte dalla stessa Provincia.
