Regione, contratto dei dirigenti verso il rinnovo: tavolo Aran per chiudere entro dicembre

Il commissario dell’Aran, Accursio Gallo, avvierà il confronto con i sindacati nelle prossime settimane per chiudere entro dicembre la trattativa sul rinnovo del contratto dei dirigenti regionali. Tra i nodi da sciogliere: premi, indennità e salario accessorio.

PALERMO – Si riaccende il tavolo della contrattazione per il rinnovo del contratto dei dirigenti regionali. Il commissario dell’Aran Sicilia, Accursio Gallo, convocherà i sindacati già nei prossimi giorni con l’obiettivo di chiudere la trattativa entro dicembre, recuperando così il ritardo accumulato sull’iter dell’accordo collettivo per il personale del comparto.

Il governo ha stanziato 8 milioni e mezzo per l’operazione, ma la partita resta complessa: il vero nodo riguarda la determinazione degli aumenti mensili e la ripartizione dei premi di risultato. Un tema che promette un confronto serrato tra governo e sindacati.

Per i funzionari regionali, il budget complessivo ammonta a 41 milioni di euro, a fronte del rinnovo contrattuale per il triennio 2022-2024. Si stima che gli aumenti medi oscilleranno tra 90 e 120 euro mensili, fino a un massimo di 150 euro per le qualifiche più alte.

Il capitolo più delicato, tuttavia, resta quello dei premi e del salario accessorio, che rappresentano il punto di frizione tra Aran e le sigle sindacali.

L’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina, ha inviato all’Aran nuove direttive che puntano a ridurre il numero dei beneficiari dei premi, legandoli a criteri più rigidi di valutazione e rendimento. Il commissario Gallo, infatti, intende proporre una riduzione del 30% dei dirigenti destinatari dei bonus, mantenendo il restante 70%.

Una linea che trova la ferma opposizione del Dirsi, il sindacato dei dirigenti regionali, rappresentato da Silvana Balletta: «L’indennità di risultato è legata alla valutazione – ha dichiarato – e su questo non si discute. Non accetteremo tagli arbitrari che penalizzino chi ha già dimostrato efficienza e risultati. Discutiamo piuttosto di come allineare la contrattazione integrativa all’anno in corso».

Sul tavolo, dunque, non solo la parte economica ma anche la riforma della dirigenza e la possibile introduzione di una clausola di valutazione più trasparente, che differenzi meglio la seconda e la terza fascia dei dirigenti.

In sostanza, la sfida sarà trovare un equilibrio tra premiare il merito e garantire coerenza con i vincoli di bilancio fissati a livello nazionale. L’obiettivo del commissario Gallo è chiudere la partita prima di Natale, portando finalmente a compimento una trattativa che si trascina da oltre un anno.