Il centrodestra prova a ritrovare la sintonia dopo le tensioni degli ultimi giorni. Tra le ipotesi in campo, il ritorno di Salvatore Iacolino all’Asp di Palermo, mossa che permetterebbe di rispettare gli equilibri interni alla coalizione e dare continuità all’esperienza amministrativa maturata in passato.
PALERMO – Si delinea un possibile riassetto all’interno della maggioranza di governo regionale, secondo il GDS di oggi in edicola, con un piano che punta a riportare Salvatore Iacolino alla guida dell’Asp di Palermo. Una soluzione che consentirebbe di mantenere fede agli accordi con Fratelli d’Italia senza rinunciare alla competenza e all’esperienza manageriale dell’ex dirigente, che aveva già diretto l’azienda sanitaria del capoluogo tra il 2005 e il 2009.
La proposta, sostenuta da parte del centrodestra, servirebbe a sciogliere uno dei nodi che nelle ultime settimane hanno creato tensione nella coalizione. La proroga temporanea concessa a Iacolino aveva infatti aperto un confronto tra le forze di governo sulla riorganizzazione della dirigenza sanitaria, dove la definizione delle nuove nomine resta ancora incompleta.
Il riassetto delle posizioni interne vedrebbe la possibile rotazione tra le figure di vertice, con l’obiettivo di ristabilire un equilibrio politico e amministrativo. L’eventuale trasferimento di Iacolino all’Asp, secondo alcune fonti, permetterebbe anche di favorire una collaborazione più distesa con Forza Italia, che mantiene una forte presenza nell’area sanitaria.
Resta da individuare, secondo il GDS, il nome per la direzione della Pianificazione strategica: il preferito di Fratelli d’Italia, Mario La Rocca, è frenato da un potenziale conflitto di interessi, mentre prende quota l’ipotesi di Giuseppe Sgroi, capo di gabinetto dell’assessora alla Salute, Daniela Faraoni.
«La nostra posizione – ha spiegato il deputato regionale di Fratelli d’Italia Pino Galluzzo – non è legata a favorire un nome piuttosto che un altro, ma al rispetto delle regole e dei requisiti previsti. La Rocca è risultato l’unico ad averli pienamente soddisfatti e a poter ricoprire il ruolo con trasparenza e competenza».
Intanto, sul piano politico, continua il dibattito all’Ars sul tema del voto segreto. «Per l’ennesima volta il Partito Democratico antepone le logiche di palazzo agli interessi dei siciliani», ha dichiarato Luca Sbardella, commissario regionale di Fratelli d’Italia. «Abolirlo è ormai una priorità non più rinviabile». Di segno opposto la replica del dem Michele Catanzaro: «Il voto segreto è garanzia di libertà». Più conciliante Carmelo Pace (Dc): «La maggioranza concorda sul superamento del voto segreto in favore di quello palese». In un clima di trattative e attese, il centrodestra si muove tra conferme e ricalibrature, nel tentativo di mantenere compattezza e stabilità politica in una fase delicata per il governo regionale.