Schifani dopo la crisi: «Non mi fermo, vado avanti con determinazione»
Dopo giorni di tensioni e voti segreti che hanno messo alla prova la tenuta del centrodestra all’Ars, il presidente della Regione Renato Schifani si dice fiducioso sul futuro ma non nasconde amarezza per le norme bocciate in Aula. Lunedì il vertice per ristabilire l’unità della coalizione.
Dopo giorni di tensioni politiche e voti segreti che hanno messo alla prova la compattezza del centrodestra all’Ars, il presidente della Regione Renato Schifani si dice fiducioso sul futuro ma non nasconde amarezza per quanto accaduto in Aula. Intervenendo in occasione del Festival del giornalismo enogastronomico di Galati Mamertino, Schifani ha ripercorso le vicende legate alla manovra quater, ribadendo la volontà di andare avanti con determinazione.
«Quello che mi dispiace di più – ha detto – è la norma sul south working bocciata: la riproporremo. Votare contro quella misura vuol dire votare contro i ragazzi siciliani. Peccato, è un’amarezza politica. Votare contro i ragazzi che tornano… Speriamo che non succeda più». Il governatore ha poi aggiunto: «Questi episodi rischiano di allontanare i cittadini dalla politica. Ci ritornerò: è una bella misura. Voleva essere, in questi mesi, sperimentale per partire bene a gennaio».
Tra i provvedimenti respinti, Schifani ha citato anche quelli legati ai finanziamenti all’editoria: «Chi mi conosce sa che quando prendo un impegno cerco di mantenerlo. Per questo gli impegni devono passare dai filtri parlamentari. Non riesco a comprendere – ha detto – questa stravaganza di voto contro la norma che prevedeva il Fondo per l’editoria, condiviso tra l’altro con i giornalisti della Stampa parlamentare siciliana. È la seconda volta che viene bocciata dall’Ars, comincio a chiedermi perché».
Pur riconoscendo le difficoltà politiche, il presidente della Regione guarda avanti con un tono di moderato ottimismo: «Sono del segno zodiacale del Toro, mi chiamano diesel. Ho scoperto che è il mio monogramma, me lo ha detto un medico. Bisogna andare avanti. Ed è la mia lavorazione: certe volte mi stanco, ma quando uno vuole va avanti come un diesel appunto. Sono sereno e pacato».
Schifani ha poi invitato a non alimentare polemiche sterili: «Viviamo in un clima avvelenato, anche in Sicilia. Non mi riferisco alla stampa ma a chi comunica, chi lo fa usa termini più velenosi. Si cerca la polemica ad ogni costo, si tende a strumentalizzare qualsiasi cosa con lo scopo di esasperare i toni».
Intanto la maggioranza si prepara al vertice di lunedì, quando si cercherà un chiarimento interno dopo la bocciatura di un terzo della manovra, frutto – secondo molti – dell’azione dei franchi tiratori. Sarà l’occasione per ristabilire l’equilibrio e valutare i prossimi passi di una coalizione che, nonostante le tensioni, resta legata dalla volontà di continuare il percorso politico avviato.
Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha spiegato che «non è una manovra, ma un intervento necessario per scongiurare la chiusura dell’ente». Ha poi aggiunto: «Lunedì si chiarirà anche la forza di ogni gruppo e si capirà chi davvero intende proseguire con lealtà». Galvagno, che ha rivendicato il proprio ruolo di equilibrio tra le forze politiche, ha sottolineato: «Non ho nascosto le tensioni nella maggioranza, ma l’obiettivo è capire cosa debba fare per difendere il mio territorio e i partiti di cui faccio parte» La giornata si è chiusa con un invito alla responsabilità: «Bisogna evitare i personalismi – ha concluso Schifani – e concentrarsi su ciò che serve davvero alla Sicilia».