UFFICIALE – Decretato nuovo bonus Salvini: 550€ l’assegno sanitario | Tuo figlio lo curi coi soldi statali, ecco il tetto ISEE
Bonus animali - (cataniaoggi.it-pexels)
Arriva il bonus animali, stanziati i fondi per le spese veterinarie, scopri se hai le carte in regole per richiederlo anche tu
Dopo oltre un anno dalla sua introduzione nella legge di bilancio 2024, il tanto atteso bonus animali prende finalmente forma. La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al decreto attuativo che sblocca i fondi, anche se la cifra stanziata è piuttosto modesta. Il provvedimento prevede un fondo nazionale di 250mila euro da ripartire tra le Regioni, con l’obiettivo di sostenere economicamente i proprietari di animali da compagnia nel far fronte a spese veterinarie.
Il bonus è rivolto a una specifica fascia di popolazione: gli over 65 in possesso di un Isee inferiore a 16.215 euro. Si tratta quindi di una misura pensata per aiutare i cittadini più fragili, spesso anziani con redditi limitati, a prendersi cura della salute dei propri animali d’affezione. L’agevolazione può essere richiesta per cani, gatti e furetti, purché detenuti a titolo di compagnia e non per fini commerciali o riproduttivi.
L’erogazione del contributo è affidata alle singole Regioni, che dovranno stabilire le modalità operative per la presentazione delle domande. Gli interessati dovranno fornire tutta la documentazione richiesta, compresi il numero di microchip dell’animale, l’Isee aggiornato e le ricevute di pagamento delle spese veterinarie sostenute. I pagamenti dovranno essere effettuati con mezzi tracciabili per rientrare tra quelli rimborsabili.
Il bonus copre tre categorie di spesa: visite veterinarie, interventi chirurgici e acquisto di farmaci veterinari. Non sono invece comprese le spese per alimenti, anche se prescritti per motivi sanitari, a meno che non siano classificati come farmaci. Non è chiaro se siano rimborsabili anche i farmaci a uso umano usati per gli animali, in assenza di equivalenti veterinari.
Fondi limitati e rimborsi fino a esaurimento
Un aspetto critico del bonus riguarda l’entità del fondo, pari a soli 250mila euro su scala nazionale. Ogni Regione riceverà una quota proporzionata al numero di residenti ultra65enni con Isee sotto la soglia indicata. Questo significa che le risorse a disposizione sono estremamente limitate e i rimborsi verranno concessi in base all’ordine cronologico delle domande fino ad esaurimento dei fondi.
Il bonus consiste in un rimborso delle spese realmente sostenute, fino al massimo disponibile stabilito da ciascuna Regione. A questo si affianca la possibilità di detrarre il 19% delle spese veterinarie dalla dichiarazione dei redditi, entro un tetto massimo di 550 euro annui. Le due misure sono cumulabili, ma il bonus diretto resta subordinato alla disponibilità dei fondi regionali.
Ruolo delle Regioni nel processo
Le Regioni assumono un ruolo centrale nella gestione della misura. Oltre a stabilire le modalità di accesso, dovranno organizzare i sistemi di controllo e rendicontazione delle domande, oltre a effettuare i controlli sui documenti presentati. Il successo dell’iniziativa dipenderà in larga parte dalla prontezza con cui le Regioni riusciranno ad attivare il meccanismo.
Nonostante le criticità legate ai fondi limitati, l’introduzione del bonus animali rappresenta un segnale importante verso una maggiore sensibilità istituzionale nei confronti del benessere animale. Per molte persone, in particolare per gli anziani soli, gli animali da compagnia sono un supporto affettivo insostituibile. Garantire loro cure veterinarie adeguate è una forma indiretta di tutela anche della salute e del benessere umano.