IRPEF 2025, Salvini premia le famiglie tradizionali: chi ha più figli si salva dal salasso | Ti riempiono di soldi se non usi preservativi
Irpef 2025 - (cataniaoggi.it-pexels)
Detrazioni fiscali 202 ecco come cambia tutto con la nuova Legge di Bilancio, tutto dipende da quanti figli hai
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una riforma significativa per quanto riguarda le detrazioni fiscali su oneri e spese. La modifica, approvata definitivamente il 28 dicembre 2024, coinvolge direttamente i contribuenti con redditi più elevati e introduce un nuovo metodo di calcolo che considera non solo il reddito complessivo ma anche il numero di figli fiscalmente a carico. Si tratta di una misura che rientra in un più ampio piano di contenimento della spesa pubblica e di riequilibrio del sistema fiscale.
Le novità sulle detrazioni si affiancano alla conferma dell’Irpef a tre aliquote, già applicata nel 2024 e ora resa strutturale. Rimane anche la no tax area per i lavoratori dipendenti e la detrazione fissa di 1.955 euro. Tuttavia, la vera novità che cambierà il calcolo delle imposte per milioni di contribuenti riguarda il tetto massimo delle detrazioni riconosciute, che ora sarà definito in base a soglie di reddito e coefficienti familiari.
Il nuovo sistema non prevede più una semplice progressività legata al reddito, ma introduce importi base fissi da moltiplicare per un coefficiente variabile, determinato dal numero di figli a carico. Questo comporta che chi ha redditi superiori ai 75.000 euro vedrà ridotte le detrazioni spettanti, a meno che non abbia più figli, fattore che incrementa il coefficiente e quindi il tetto massimo riconosciuto.
Il Governo ha scelto di favorire le famiglie più numerose e penalizzare i nuclei con redditi alti e pochi figli. L’obiettivo dichiarato dal Ministro Giorgetti è sostenere la natalità e premiare chi ha carichi familiari maggiori. In questo modo, chi ha più figli potrà accedere a un tetto di detrazioni più alto, mentre chi non ha figli o ha un solo figlio vedrà una riduzione significativa.
Chi rischia di più con le nuove regole
I contribuenti con redditi superiori ai 100.000 euro e privi di figli saranno i più penalizzati, con detrazioni che si abbasseranno sensibilmente. In questi casi il beneficio fiscale si ridurrà fino a scendere a un massimo di 4.000 euro. Un cambiamento non trascurabile, che per alcuni si tradurrà in un aumento effettivo dell’imposta da versare.
Non tutte le spese sono soggette al tetto massimo. Sono escluse, ad esempio, le spese sanitarie e gli investimenti in start-up o PMI innovative. Inoltre, restano fuori dal calcolo anche alcune detrazioni edilizie già avviate o spese assicurative stipulate entro il 2024. Questa esclusione ha lo scopo di tutelare impegni economici già presi dai contribuenti prima dell’introduzione della nuova normativa.
Impatto reale sul contribuente medio
Il nuovo calcolo delle detrazioni si traduce in una revisione che privilegia le famiglie e impone un contenimento degli sconti fiscali per i redditi alti. Per molti contribuenti questo significa rivedere le proprie previsioni fiscali e valutare nuove strategie per ottimizzare il carico tributario. La misura non rappresenta un aumento diretto delle tasse, ma ha effetti simili nei fatti, incidendo sulla quota di imposta effettivamente pagata.
La scelta di rendere strutturale questa modifica alle detrazioni rappresenta un cambio di rotta significativo nel sistema fiscale italiano. Non si tratta di una misura transitoria, ma di una strategia a lungo termine che mira a rendere il sistema più selettivo e orientato al sostegno delle famiglie. I prossimi mesi diranno se questa riforma produrrà gli effetti sperati in termini di equità e tenuta dei conti pubblici.