«RigeneriAmo il Pd»: Barbagallo si ricandida e sfida le rendite di posizione

«Basta rendite di posizione, niente inciuci né accordicchi: il Partito democratico in Sicilia ha bisogno di essere rigenerato». Con questo manifesto politico, raccolto da Mario Barresi sulle pagine de *La Sicilia*, Anthony Barbagallo annuncia la propria corsa al secondo mandato da segretario regionale, fortificato da ottanta firme tra parlamentari, amministratori e dirigenti (fra cui Peppe Provenzano, Antonio Nicita, Giovanna Iacono, Stefania Marino e Pietro Bartolo) che sostengono la mozione denominata «RigeneriAmo il Pd». Per il deputato nazionale, il congresso che si apre dovrà essere «di ricostruzione»: l’obiettivo è un partito aperto, inclusivo e coerente con il vento di cambiamento impresso da Elly Schlein a livello nazionale, capace di opporsi con nettezza alle destre che governano Roma e Palermo.

Per marcare la discontinuità Barbagallo offre il ruolo di vicesegretaria alla deputata regionale Valentina Chinnici, segnale di dialogo verso l’area che fa capo a Gianni Cuperlo, nel tentativo di «un salto di qualità collettivo» che renda il Pd «più forte, incisivo e accogliente». Sul fronte opposto prende corpo la candidatura di Antonello Cracolici, che oggi ufficializzerà la sfida in conferenza stampa con l’appoggio dei maggiorenti “bonacciniani”: «Un confronto alto farà bene al congresso», commenta Barbagallo, auspicando che nessuno cada nella tentazione di «conservare vecchi blocchi dirigenti».

Il segretario uscente rivendica la scelta di far votare solo gli iscritti: non si tratta, spiega, di selezionare un nome ma di definire il modello di partito; chi vorrà potrà tesserarsi e partecipare. E ribadisce l’intransigenza che lo portò a minacciare di denunciare le “mancette” in Finanziaria: «Lo rifarei – dice –; se vogliamo essere baricentro dell’alternativa al centrodestra dobbiamo avere la coscienza a posto e rifiutare il tavolo delle prebende». Guardando oltre il congresso, Barbagallo indica la rotta per una coalizione progressista che unisca Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e liste civiche. «Il centrodestra non è imbattibile – assicura –: prima costruiremo il campo, poi decideremo insieme il candidato alla presidenza della Regione; ma il Pd avrà molta voce in capitolo».

Mentre in Assemblea regionale iniziano le commissioni sulla variazione di bilancio da 50 milioni, il countdown congressuale entra nel vivo. Il messaggio conclusivo di Barbagallo, affidato all’intervista su *La Sicilia*, è lapidario: «Per cambiare la Sicilia dobbiamo cambiare prima il Pd».