Perquisizione a Lecco per “Baby Gang”: sequestrato lo smartphone per videochiamata con un detenuto
Nella notte tra il 3 e il 4 maggio, agenti della Polizia di Stato di Lecco, in stretta collaborazione operativa con i colleghi di Catania, hanno eseguito a Calolziocorte (LC) un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura Distrettuale di Catania nei confronti del rapper Zaccaria Mouhib, noto con lo pseudonimo “Baby Gang”. L’artista è indagato, insieme ad altri, per il reato previsto dall’art. 391-ter c.p., aggravato dalla normativa sulle associazioni di tipo mafioso (art. 416-bis, comma 1), nonché per violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale (art. 75, c. 1, d.lgs. 159/2011), misura che gli proibiva di recarsi in questa provincia.
Secondo gli elementi acquisiti dalla Squadra Mobile di Catania, la notte del 2 maggio, durante la sua esibizione al “One Day Music” tenutosi in un lido di Catania, Mouhib avrebbe effettuato una videochiamata con Vincenzo Pandetta, alias “Niko” (classe ’91), detenuto nel carcere di Rossano (CS). Tale contatto sarebbe avvenuto in violazione delle limitazioni disposte nei suoi confronti.
Nel corso della perquisizione, la Polizia di Stato ha sequestrato lo smartphone in uso all’indagato, che sarà sottoposto ai necessari accertamenti forensi nei prossimi giorni. Al termine degli accertamenti, a Mouhib è stato notificato anche il Foglio di Via Obbligatorio disposto dal Questore di Catania, con il quale gli viene vietato di dimorare nel capoluogo etneo per i prossimi quattro anni.