I gruppi consiliari di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico denunciano la paralisi amministrativa del Comune di Catania, accusando il sindaco Enrico Trantino di trattenere su di sé cinque deleghe chiave e di non avere più una maggioranza politica solida.
Urbanistica, Viabilità, Decentramento, Cultura e Polizia Municipale: sono le cinque deleghe che il primo cittadino continua a gestire in proprio, “con il pretesto di poterle amministrare ad interim”, affermano i capigruppo Graziano Bonaccorsi (M5S) e Maurizio Caserta (Pd).
“Trantino ha provato a difendere l’indifendibile, sostenendo che ‘fino a quando può rispondere e gestire, non è un problema’,” dichiarano i due consiglieri. “Ebbene, la prova di ieri è che non sta gestendo affatto. La città è ferma, in attesa di decisioni importanti, e la paralisi nei settori della Viabilità e della Polizia Municipale è sotto gli occhi di tutti”.
I due gruppi parlano di una situazione ormai insostenibile: “Il ‘faremo presto’ non basta più – proseguono –. È una frase vuota che nasconde una crisi politica interna mai risolta. Quanto accaduto ieri in Consiglio comunale è la prova tangibile di un’amministrazione in affanno”.
Nel mirino di M5S e Pd anche la gestione del dibattito d’aula: “Di fronte alle nostre legittime richieste su Urbanistica e Decentramento, il sindaco ha fornito risposte elusive e generiche”, accusano. “L’accentramento del potere non può tradursi in deficit di competenza e mancanza di risposte”.
I gruppi consiliari chiedono un atto di responsabilità immediato: “Il sindaco deve procedere con urgenza al rimpasto di Giunta, assegnando le deleghe a figure competenti e motivate”, affermano. “Solo così potrà essere ristabilita la piena funzionalità dell’esecutivo comunale, garantendo rispetto al Consiglio e risposte ai cittadini”.
L’episodio che ha acceso le polemiche è avvenuto martedì 21 ottobre in Consiglio comunale. Durante la discussione sulla tassa di soggiorno – provvedimento illustrato dallo stesso sindaco – è mancato il numero legale: su 31 consiglieri di maggioranza, solo 16 erano presenti al voto. “La metà – sottolineano Bonaccorsi e Caserta –. Non è che il sindaco si è dimezzato?”.
Un duro attacco politico che evidenzia la fragilità della maggioranza di Trantino e rilancia il dibattito sulla necessità di un rimpasto di Giunta per superare l’impasse amministrativa e restituire governabilità alla città.