Appalti pilotati a Palermo, oggi l’interrogatorio di Vito Raso davanti al gip

Ultimo interrogatorio preventivo davanti al gip Carmen Salustro nell’inchiesta sugli appalti pilotati a Palermo, che vede indagati 18 tra politici e manager, tra cui l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro e il suo storico collaboratore Vito Raso.

Si chiude oggi, davanti al gip del tribunale di Palermo Carmen Salustro, la lunga sequenza di interrogatori preventivi legata all’inchiesta sugli appalti pilotati nella pubblica amministrazione regionale. La Procura ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 indagati, contestando, a vario titolo, i reati di corruzione, turbativa d’asta e associazione per delinquere.

Protagonista dell’ultima udienza è Vito Raso, considerato per anni lo storico braccio destro dell’ex governatore Salvatore Cuffaro. Secondo l’ipotesi accusatoria, Raso avrebbe garantito a Cuffaro un canale diretto su bandi, concorsi e nomine, trasformando di fatto alcuni uffici dell’assessorato regionale alla Famiglia in un luogo di incontri e riunioni politiche riservate, utilizzate, secondo i pm, per curare assetti e interessi nell’area della sanità e del welfare.

La ricostruzione della Procura delinea un presunto “sistema relazionale” fondato su segnalazioni, indicazioni e contatti costanti con strutture amministrative e aziende pubbliche, al fine di incidere sulle scelte gestionali e sulla distribuzione degli incarichi. Sarà ora il giudice a valutare il peso delle dichiarazioni rese in aula, dei verbali e degli atti depositati dalle difese.

Con l’audizione di Raso, infatti, la fase degli interrogatori preventivi si avvia alla conclusione. Il gip dovrà decidere se accogliere o respingere le richieste di misura cautelare avanzate dalla Procura, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza prospettati e delle esigenze cautelari indicate nei provvedimenti.

La decisione è attesa nei prossimi giorni e rappresenterà un passaggio delicato in un’indagine che ha già prodotto effetti politici significativi, alimentando il dibattito sul rapporto tra gestione del potere, nomine e controllo degli appalti nella pubblica amministrazione regionale.

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Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.