Pensioni, stop a Quota 103 e Opzione Donna: la manovra 2025 cancella le due misure

Donna che evidenzia giornale

Cercare lavoro (Fonte: Canva) - www.cataniaoggi.it

Nel testo della legge di Bilancio non è prevista la proroga per Quota 103 e Opzione Donna. Restano invece in vigore per un altro anno l’Ape Sociale e il Bonus Maroni. Aumentano i requisiti anagrafici per tutti dal 2027.

ROMA – Sorpresa nel capitolo pensioni della manovra 2025: nel testo della legge di Bilancio non sono previste le proroghe per Quota 103 e Opzione Donna, le due misure di flessibilità in uscita introdotte negli anni scorsi. Entrambe verrebbero quindi cancellate a partire dal prossimo anno, mentre restano confermate per il 2025 l’Ape Sociale e il Bonus Maroni, prorogate per dodici mesi.

Il governo punta a razionalizzare il sistema previdenziale, considerato ormai troppo frammentato e costoso, e a uniformare gradualmente le regole di accesso alla pensione. Dal 1° gennaio 2027, infatti, scatteranno nuovi requisiti anagrafici e contributivi per la pensione anticipata, legati all’aumento della speranza di vita rilevato dall’Istat. I tre mesi aggiuntivi saranno distribuiti su due anni: un mese in più nel 2027 e due nel 2028.

Resteranno esclusi dall’aumento i lavoratori impegnati in attività gravose o usuranti, per i quali non cambieranno le regole di accesso all’Ape Sociale. Rientrano in questa categoria caregiver, disoccupati di lungo corso e lavoratori invalidi. Nessuna modifica neppure per i cosiddetti “precoci non gravosi”, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni, che continueranno a beneficiare delle deroghe previste.

Novità anche per le pensioni sociali: per gli over 70 a basso reddito l’assegno mensile sarà aumentato di 20 euro, mentre il limite reddituale per richiederlo verrà elevato di 260 euro all’anno. Nessun aumento, invece, per le pensioni minime, su cui il governo non è intervenuto. Restano stabili anche le indicizzazioni automatiche all’inflazione, in attesa di un riordino complessivo del sistema previdenziale previsto per il 2026.

Dal 2027 si alzeranno di tre mesi anche i requisiti per il personale delle Forze armate, della Polizia, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco. Una misura che uniforma le regole alle altre categorie di lavoratori, pur mantenendo alcune specificità per chi svolge funzioni operative e di sicurezza.

Cambia anche il regime del Tfs (Trattamento di fine servizio) per i dipendenti pubblici: l’erogazione avverrà dopo 9 mesi dal pensionamento, invece dei 12 attuali, ma solo nel caso in cui i lavoratori raggiungano i requisiti ordinari previsti dalla legge Fornero. Non sarà invece anticipato per chi lascia il lavoro prima del previsto attraverso altri canali.

Infine, la manovra introduce nuove opportunità di investimento per i fondi pensione, che potranno destinare parte delle risorse a settori strategici per il Paese – come infrastrutture, energia e immobili – nel rispetto di limiti e garanzie di sicurezza ancora da definire. L’obiettivo è quello di favorire una maggiore circolazione dei capitali privati verso l’economia reale e sostenere la crescita nazionale.

In sintesi, la riforma previdenziale delineata nella manovra segna una svolta restrittiva per le pensioni anticipate e un ritorno a criteri più rigidi, in vista di un sistema più sostenibile nel medio periodo. Ma le scelte su Quota 103 e Opzione Donna rischiano di riaccendere il confronto politico e sociale: i sindacati hanno già annunciato proteste, chiedendo la proroga delle due misure per tutelare lavoratrici e lavoratori prossimi alla pensione.