Sant’Agata, il ritorno delle reliquie: Catania celebra l’anniversario del rientro da Costantinopoli
Catania si stringe oggi attorno alla sua Patrona in una delle giornate più sentite dell’anno. Si rinnova la tradizione che ricorda il ritorno delle reliquie di Sant’Agata da Costantinopoli, un evento che accompagna la città con riti secolari e momenti di grande partecipazione popolare. Non è una semplice commemorazione: è il legame tra la martire e la sua gente che torna a farsi vivo, come accadde nel 1126, quando le reliquie furono riportate in patria. La giornata si apre di buon mattino in Cattedrale. Al termine della prima messa, alle 7.30, si svolge l’antico rito dell’“uscita” dal sacello: il busto reliquiario della Santa e la cassa contenente gli altri resti vengono estratti e posti sull’altare maggiore, dove rimarranno esposti durante le celebrazioni. Per i fedeli è previsto l’accesso alla venerazione in diversi momenti della giornata: dalle 9 alle 10.30, dalle 12 alle 13.30 e nel pomeriggio dalle 16 alle 18, presso la cappella di Sant’Agata.
Il momento centrale è la solenne celebrazione eucaristica delle 10.30, presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna, concelebrata dal Capitolo della Cattedrale, dal Capitolo della Collegiata e dai presbiteri cittadini. Tradizionalmente la messa si tiene in serata, alle 19, ma quest’anno, per evitare i disagi dovuti alle alte temperature, è stata anticipata al mattino.
In serata, alle 20, prende il via la processione con il busto reliquiario, che per l’occasione non viene portato sul grande fercolo di febbraio ma sulla più piccola varetta. Il corteo percorre piazza Duomo, Porta Uzeda, via Dusmet, via Porticello e raggiunge piazza San Placido, dove è previsto l’omaggio delle persone con disabilità, a cura delle associazioni “Come ginestre” e “Sant’Agata in Cattedrale”. La processione prosegue poi lungo via Vittorio Emanuele fino al ritorno in piazza Duomo. Prima del rientro in Cattedrale, dal balcone del Museo diocesano, l’arcivescovo rivolgerà il suo messaggio alla città, annunciando le celebrazioni per il Giubileo agatino che si aprono quest’anno e culmineranno nel 2026, a 900 anni dal ritorno delle reliquie.
Accanto ai riti religiosi, spazio anche alla solidarietà: in piazza Università, dalle 17 alle 21, è prevista la donazione di sangue promossa da Advs-Fidas in favore dei pazienti talassemici. Domani il programma prosegue con una messa solenne alle 10, dedicata alla Dedicazione della Basilica Cattedrale a Sant’Agata. Sarà il momento conclusivo di una festa che quest’anno assume un significato particolare: ricorre infatti l’899° anniversario del rientro delle reliquie da Costantinopoli. Secondo la tradizione, furono due ex soldati dell’esercito bizantino, Gisliberto e Goselmo, a trafugare i resti della martire dopo aver avuto in sogno una sua visione. Le reliquie erano state portate via 86 anni prima dal generale bizantino Giorgio Maniace. Restituendole al vescovo Maurizio, i due soldati restituirono anche a Catania il cuore della propria identità religiosa.
L’anno prossimo si celebrerà quindi il 900° anniversario del ritorno, un traguardo che la Chiesa etnea si prepara a vivere con un vero e proprio Giubileo agatino, già annunciato dall’arcivescovo. Le celebrazioni avranno ampio spazio durante la festa di febbraio e si concluderanno il 17 agosto 2026.
Intanto, nella serata di ieri, si è rinnovata la tradizionale processione del Velo di Sant’Agata. Dopo la messa delle 18 celebrata da mons. Barbaro Scionti, il sacro panno è stato portato in corteo per le vie del centro. Partito da piazza Duomo, il percorso ha toccato via Vittorio Emanuele, piazza San Placido, via Porticello e via Dusmet, con una sosta di preghiera davanti alla “fontanella di Sant’Agata”, guidata da mons. Carmelo Asero, prevosto parroco della Collegiata. Il rientro in Cattedrale ha concluso la serata.