Avvistato nelle profondità il mostro degli abissi: filmata la sua danza mortale | Lo chiamano “il killer degli squali”

spiaggia (pexels) - cataniaoggi

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Nel cuore dell’oceano, dove l’uomo non ha mai posato piede, è emerso un predatore leggendario: ecco cosa hanno scoperto i ricercatori.

C’è qualcosa di eterno e ipnotico nel mare d’estate. Le onde che accarezzano la riva, il sole che si riflette sull’acqua, il profumo salmastro che evoca ricordi d’infanzia. Per molti, è il simbolo del relax, della libertà, del tempo ritrovato. Ma sotto quella superficie azzurra, a centinaia di metri di profondità, si cela un mondo oscuro e inaccessibile, dove la vita si evolve secondo regole che ancora oggi sfuggono alla comprensione umana.

Ogni anno, milioni di turisti affollano le coste, ignari di ciò che si muove al di sotto. I bagnanti si crogiolano al sole, mentre nelle profondità gli abissi custodiscono creature preistoriche, invisibili agli occhi ma ben presenti nell’immaginario collettivo. È il regno dell’ignoto, dove il tempo sembra essersi fermato e le leggi della natura assumono una forma nuova, spesso inquietante.

Nonostante i progressi della tecnologia, la maggior parte dell’oceano resta ancora inesplorata. Secondo alcuni studi, conosciamo meglio la superficie della Luna che i fondali marini. Eppure, proprio lì sotto, si celano i veri misteri del nostro pianeta. Creature con tentacoli dentati, occhi giganteschi e comportamenti mai osservati prima: ogni spedizione scientifica porta con sé una promessa, e talvolta, quella promessa diventa realtà.

Un incontro ravvicinato con l’ignoto

Succede raramente, ma quando accade lascia il segno. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Oceanografico Schmidt ha documentato qualcosa che la scienza aspettava da quasi un secolo: le prime immagini in assoluto di un cucciolo vivo di calamaro colossale. L’avvistamento è avvenuto a 600 metri di profondità, nelle gelide acque dell’Atlantico meridionale, nei pressi delle Isole Sandwich Meridionali.

L’esemplare, lungo circa 30 centimetri, è un giovane Mesonychoteuthis hamiltoni, la creatura più enigmatica dell’oceano. A spiegare l’importanza della scoperta è la dottoressa Kat Bolstad, dell’Università di Tecnologia di Auckland: “È emozionante vedere per la prima volta un giovane colosso nel suo habitat. È umiliante pensare che queste creature non abbiano alcuna consapevolezza dell’esistenza umana”.
Fino a oggi, i calamari colossali erano noti solo attraverso i resti trovati negli stomaci di balene o uccelli marini, oppure grazie a sporadici ritrovamenti di carcasse. Mai, prima d’ora, si era riusciti a filmare un esemplare vivo in natura.

spiaggia (pexels) - cataniaoggi-2
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Il gigante silenzioso che non sa della nostra esistenza

Scoperto nel 1925, il calamaro colossale ha alimentato per decenni leggende e timori. È uno degli animali più voluminosi del regno animale, con occhi grandi quanto un pallone da calcio, tentacoli dotati di ganci rotanti e una radula al posto della bocca, simile a quella delle lumache. Può rigenerare i tentacoli, può pesare fino a 500 chili, e sono stati documentati persino casi di cannibalismo. È proprio su di lui che si basa il mito del kraken, il leggendario mostro marino capace di affondare intere navi.

Il video è stato girato pochi mesi dopo un’altra scoperta eccezionale: l’avvistamento del calamaro di cristallo glaciale. “Due specie diverse filmate in spedizioni consecutive: è qualcosa di incredibile”, afferma entusiasta la dottoressa Jyotika Virmani, direttrice dello Schmidt Oceanographic Institute. “Ogni immagine catturata ci ricorda quanto l’oceano sia ancora un territorio inesplorato, colmo di misteri”.