
La mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Renato Schifani approda oggi a Sala d’Ercole, in un clima attraversato da inchieste, tensioni interne e una coalizione che tenta di ricompattarsi. Nonostante il fragore politico delle ultime settimane, i numeri in Aula indicano un esito praticamente già scritto: la maggioranza resterà salda e la sfiducia non passerà.
Pd, M5S e Controcorrente porteranno in Aula i quindici punti della mozione, mettendo in fila criticità amministrative e vicende giudiziarie che hanno investito non solo gli alleati, come Totò Cuffaro, ma anche componenti della stessa giunta, come Elvira Amata. Tuttavia, per ribaltare l’equilibrio servirebbe ben più di qualche defezione isolata: non si avvertono scossoni, né movimenti tali da mettere a rischio la legislatura.
A muoversi, invece, è Forza Italia. Secondo “La Sicilia” Antonio Tajani sta valutando l’invio di una figura “super partes” in Sicilia per ricomporre le anime interne del partito, provate dalle tensioni esplose nelle ultime settimane. Il nome più accreditato è quello del deputato romano Alessandro Battilocchio, incaricato – qualora nominato – di “normalizzare” una situazione diventata sempre più complessa. Un segnale che conferma come le fibrillazioni interne al centrodestra non siano affatto sopite.
Sul fronte delle opposizioni, il tono è durissimo. Ismaele La Vardera parla apertamente di una Regione «nelle mani sbagliate» e invita i deputati della maggioranza a un «sussulto di dignità». «Solo un risultato ci soddisfa: mandare a casa Schifani», afferma, denunciando le criticità della sanità siciliana: «Il disastro della sanità grida vendetta».
Dal canto suo, Schifani sceglie di mostrarsi determinato. Nelle ultime ore ha affidato ai social un messaggio dal tono personale, che restituisce l’immagine di un presidente sotto pressione ma lucido: «Io a volte mi arrabbio ma non porto rancore, come tutti ho pregi e difetti. Mi arrabbio quando vedo che qualcosa non funziona ma poi torno a lavorare con i miei collaboratori perché la vita quotidiana del presidente della Regione Siciliana non è semplice, non è una vita facile, non è una vita in discesa. È una vita tutta in salita…».
Tra tensioni politiche e procedimenti giudiziari, il centrodestra tenterà oggi di mostrare un volto compatto, consapevole che la partita non si gioca solo sulla mozione di sfiducia, ma sulla capacità di gestire le prossime settimane, la legge di stabilità e i delicati equilibri interni ai partiti. Una stabilità apparente, che nasconde una coalizione attraversata da correnti sotterranee e da un’opposizione che tenta di trasformare ogni crepa in un varco politico.
mozione sfiducia schifani ars politica sicilia cuffaro tajani forzaitalia la vardera maggioranza opposizione regione