Ruggero Razza: “Con il Piano Mattei il Mediterraneo torna al centro dell’Europa”
Ruggero Razza
Ruggero Razza, avvocato penalista del Foro di Catania ed ex assessore regionale alla Sanità durante la prima ondata della pandemia di Covid-19 – quando guidò la Sicilia nell’organizzazione dei reparti di terapia intensiva e nei primi piani vaccinali –, da sempre attivo in politica, offre con questa intervista rilasciata a “L’Identità” uno sguardo di grande esperienza sulle relazioni tra Unione europea e Africa e sul ruolo strategico del Mediterraneo.
L’eurodeputato di Fratelli d’Italia non ha dubbi: “L’Europa sembra essersi finalmente resa conto che senza un dialogo concreto con l’Africa non può esistere una politica estera ed economica efficace. Siamo ancora in tempo, o Russia e Cina ci hanno già superati?” Per Razza, la svolta è arrivata grazie a un’iniziativa militante, prima nazionale e poi comunitaria, che porta il nome di Piano Mattei. “Giorgia Meloni, con il Piano Mattei e la conferenza Italia-Africa, ha tracciato un nuovo orizzonte di cooperazione paritaria, raccolto anche da Ursula von der Leyen con la nomina di un commissario per il Mediterraneo e la creazione della Direzione Generale MENA, affidata all’ambasciatore italiano Stefano Sannino. Il Mediterraneo è centrale non solo geopoliticamente, ma anche per la crescente domanda di Europa – ed di Italia – da parte dell’Africa e del Golfo. Per troppo tempo l’Ue ha voltato lo sguardo altrove, favorendo così l’espansione di Cina e Russia: la prima con investimenti, la seconda con interventi militari. E spesso, alcune politiche degli Stati membri hanno generato instabilità piuttosto che sviluppo”.
L’interlocutore valorizza il merito di aver collocato l’Italia nella leadership del progetto, dopo decenni in cui l’Europa aveva sottovalutato il porto siciliano e i suoi collegamenti col Nord Africa. Soltanto ora, sottolinea Razza, Bruxelles sembra aver riconosciuto l’urgenza di un partenariato che non si limiti al controllo dei flussi migratori: “L’Africa cresce economicamente e demograficamente. Europa e Italia hanno progetti di sviluppo concreti, come la strategia Global Gateway e il Piano Mattei, che agiscono su energia, agricoltura, infrastrutture, salute e formazione. Fratelli d’Italia ha sostenuto l’approccio della Commissione Europea, a partire dal Memorandum firmato nel 2023 in Tunisia da Meloni e von der Leyen. L’accordo ha ridotto gli sbarchi salvando vite, ma ha anche avviato collaborazioni economiche. L’immigrazione illegale si contrasta creando canali legali per persone formate e promuovendo sviluppo nei Paesi di origine”.
Nella riflessione di Razza, la Libia costituisce il banco di prova del nuovo disegno strategico. Oggi la pressione russa agita le tribù in Cirenaica e mira a distrarre l’Europa dal conflitto in Ucraina, usando i flussi migratori come strumento di disturbo e diffondendo lo spettro di missili puntati a Sud del continente. “La situazione è delicata. L’Italia è attiva su tutti i livelli, ma la Russia sta esercitando una pressione crescente, sostenendo tribù locali e instaurando basi militari in Cirenaica, con l’obiettivo di destabilizzare l’area e distrarre dall’attenzione sul conflitto in Ucraina. Si punta anche a usare i flussi migratori come leva geopolitica e si alimenta la suggestione – solo tale – di missili russi puntati a Sud sull’Europa”.
Superato lo scoglio libico, Razza volge lo sguardo al Nord Europa: “La sfida è far capire che investire nel vicinato meridionale è interesse europeo. Il Patto per il Mediterraneo, atteso in ottobre, va in questa direzione. Non è solo questione di energia o cultura: il Sud può rilanciare la competitività europea. Un esempio? Il corridoio dell’idrogeno porterà energia a basso costo fino al cuore della Germania, rafforzando l’industria e creando occupazione”. Allargare il modello Erasmus ai Paesi non UE del Mediterraneo è, per lui, un passo imprescindibile nella stessa direzione culturale: “Non possiamo limitare il rapporto col Mediterraneo al business. Esiste un legame culturale profondo, radicato nella storia. Promuovere scambi giovanili è fondamentale, ma serve serietà da entrambe le parti. Mi preoccupa il ritardo della Commissione nel rispondere alla sentenza sugli accordi UE-Marocco. Se la burocrazia blocca la revisione, rischiamo migliaia di posti di lavoro. Sarebbe un pessimo segnale anche per la cooperazione culturale”.
Infine, sul tema della sicurezza, Razza rammenta l’eredità NATO del Mediterraneo anni Ottanta-Novanta e invita a un rinnovato impegno UE: “Oggi il quadro è cambiato. La Cina sta rafforzando la sua presenza militare in Africa, anche per proteggere i suoi interessi strategici. L’Europa si concentra sull’Est, ma trascura la sicurezza a Sud. Anche chi era scettico, come alcuni colleghi della Lega, ora sostiene la necessità di programmi di sicurezza e difesa per il Mediterraneo”.
La chiusura è dedicata alla Sicilia, di cui Razza rivendica il ruolo di piattaforma energetica e logistica: “Mai come oggi la Sicilia è centrale. Il progetto Enel collegherà la Tunisia all’UE passando da Mazara del Vallo. Al largo delle Egadi sorgerà il più grande parco eolico marino. Il corridoio algerino dell’idrogeno attraverserà la Sicilia, così come i nuovi collegamenti digitali tra India ed Europa. Potrei citare anche porti, merci e scambi culturali. La Sicilia è oggi un crocevia strategico per l’Italia e per l’Europa”. A conclusione dell’intervista, l’eurodeputato conferma che il Piano Mattei non è un documento fine a sé stesso, ma la bussola di una strategia ampia, che trasforma il Sud da periferia a leva di rilancio per un’Europa più forte e coesa.