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Detrazioni IRPEF per figli a carico, arrivano le nuove regole valide da novembre 2025, ecco chi può beneficiarne

I contribuenti che hanno figli fiscalmente a carico possono beneficiare delle detrazioni IRPEF, il cui importo dipende dal reddito complessivo del nucleo familiare. Queste detrazioni rappresentano uno strumento per ridurre l’imposta da pagare, calcolata a partire dall’IRPEF lorda fino a ottenere l’imposta netta effettiva. Dal 2022, con l’introduzione dell’Assegno Unico Universale (AUU), le detrazioni per i figli sotto i 21 anni sono state quasi completamente sostituite, mentre restano attive per i figli di età compresa tra 21 e 29 anni.

Con la Legge di Bilancio 2025, sono state introdotte modifiche importanti alle detrazioni per figli a carico. L’età minima richiesta è rimasta di 21 anni, mentre quella massima è stata estesa fino al giorno precedente il compimento del 30° anno. Contestualmente, gli importi sono stati aggiornati: la detrazione di base è pari a 950 euro, con aumenti previsti per particolari condizioni e per i figli più piccoli. Per i nuclei con più figli a carico, la cifra cresce di 200 euro per ciascun figlio oltre il terzo, e per i figli sotto i tre anni la detrazione arriva a 1.220 euro.

Le detrazioni spettano ai genitori per tutti i figli riconosciuti, nati dentro o fuori dal matrimonio, compresi quelli adottivi o in affidamento. È necessario che i figli convivano con il genitore beneficiario oppure siano percettori di assegni alimentari informali. Restano esclusi i figli già coperti dall’Assegno Unico fino a 21 anni, fatta eccezione per quelli con disabilità, per i quali la detrazione non ha limiti di età. Anche i figli del coniuge deceduto conviventi con il superstite possono beneficiare delle detrazioni.

Per poter usufruire delle detrazioni, è necessario rispettare i limiti di reddito del figlio. Nel 2025, il reddito annuo complessivo non deve superare i 4.000 euro per i figli fino a 24 anni, mentre per i figli dai 25 anni in poi il limite scende a 2.840,51 euro. Superare questi importi comporta la perdita del diritto alla detrazione, poiché il figlio non è più considerato fiscalmente a carico.

Come calcolare la detrazione

Il calcolo della detrazione si basa su una formula che tiene conto del reddito complessivo del contribuente. La detrazione effettiva si ottiene moltiplicando l’importo di base per il coefficiente derivante dal rapporto tra 95.000 euro meno il reddito complessivo e 95.000 euro. In presenza di più figli, sia il numeratore sia il denominatore della formula vengono aumentati di 15.000 euro per ciascun figlio successivo al primo, permettendo di determinare l’importo corretto spettante.

Non spettano le detrazioni se il reddito del figlio supera i limiti indicati, se l’età del figlio supera quella prevista per le detrazioni ordinarie, se i genitori decidono di non attribuirsi la detrazione in maniera condivisa, o se il figlio non è più fiscalmente a carico per motivi di residenza o mancanza di vincoli di mantenimento. In tutti questi casi, il beneficio fiscale non può essere applicato.

Detrazioni figli a carico (cataniaoggi.it-pexels)

Dichiarazione dei redditi e utilizzo

Le detrazioni possono essere richieste sia nella dichiarazione dei redditi precompilata sia tramite modello 730. È possibile calcolare direttamente il vantaggio fiscale relativo ai figli a carico e inserirlo nella dichiarazione, così da ottenere un risparmio concreto sull’imposta dovuta. Le nuove regole del 2025 hanno ampliato la platea dei beneficiari e reso più chiari i criteri per l’accesso a queste detrazioni.

Le detrazioni per figli a carico rappresentano uno strumento fondamentale per sostenere le famiglie e ridurre il peso fiscale. L’aggiornamento dei limiti e degli importi nel 2025 riflette l’attenzione del legislatore verso le nuove esigenze dei nuclei familiari, garantendo un supporto economico mirato a chi ha figli in età adulta ma ancora fiscalmente dipendenti.