Strade provinciali in Sicilia, ripartenza operativa: firmato l’accordo per 15 interventi strategici

Autostrada (Pixabay) CataniaOggi

La decisione del governatore Renato Schifani di ridare agibilità politica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi ha avuto un primo effetto operativo con la firma dell’Accordo istituzionale tra l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e i presidenti di Città metropolitane e Liberi consorzi comunali, che integra l’Accordo sui Fondi Fsc del 24 maggio 2024 fra la premier Giorgia Meloni e il governatore Schifani, e che mette in piedi una struttura tecnica e finanziaria in grado di affrontare il disastroso stato delle strade provinciali della Sicilia con un primo stanziamento di 32,2 milioni per finanziare ben 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria

Lo dichiara il presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo, spiegando che l’Accordo istituzionale appena sottoscritto prevede un modello operativo nuovo e sinergico: l’Assessorato regionale alle Infrastrutture svolgerà le funzioni di Centro di responsabilità e di Ufficio competente per le operazioni, il Dipartimento regionale tecnico quelle di stazione appaltante, mentre gli enti territoriali assumeranno il ruolo di soggetti beneficiari e attuatori. Grazie a questo schema, la Regione metterà a disposizione delle realtà intermedie, spesso carenti di personale, le proprie strutture tecniche per accelerare la redazione, l’approvazione e la trasmissione al Dipartimento regionale tecnico dei progetti e dei documenti necessari per avviare le procedure di affidamento dei lavori. Russo definisce tale integrazione operativa capace di garantire efficacia e rapidità della spesa, sottolineando che l’assessore Aricò ha previsto l’avvio dei cantieri entro la fine dell’anno e la loro conclusione entro il 2026.

Nella prima fase l’Accordo destina risorse mirate: 2,5 milioni alla Città metropolitana di Palermo per un intervento, 600mila euro alla Città metropolitana di Catania, 4,6 milioni al Libero consorzio comunale di Agrigento, 6,4 milioni per quattro interventi del Libero consorzio comunale di Caltanissetta, 3,7 milioni a Enna, 5 milioni per tre interventi del Libero consorzio comunale di Ragusa, 1,6 milioni a Siracusa e 7,6 milioni per tre manutenzioni straordinarie nel Libero consorzio comunale di Trapani.

Russo ricorda come sin dal 2014 Ance Sicilia avesse messo in guardia le istituzioni sul grave abbandono degli enti intermedi, la cui incapacità di intervenire ha reso impercorribile oltre il 50% della viabilità provinciale dell’isola, isolando centri e rendendo difficoltosa e pericolosa la mobilità di persone, merci e mezzi di soccorso a causa di frane e carenze infrastrutturali. Vi erano stati segnali di inversione di tendenza con gli accordi istituzionali del 2020 e 2021, ma l’iniziativa di Schifani e Aricò segna, secondo lui, un salto di qualità: supera il tradizionale paradigma dei due livelli di governo e crea “un unico fronte di responsabilità e di azione” che dovrebbe tradursi presto nei risultati attesi per la rete viaria secondaria finora trascurata.