Sentenza storica per il comparto edile siciliano: il Tribunale del lavoro di Catania ha riconosciuto la condotta antisindacale della Cosedil S.p.A., accogliendo il ricorso di Fillea CGIL e Feneal UIL. Un pronunciamento che rafforza la rappresentanza nei luoghi di lavoro.
Catania. Il Tribunale del lavoro ha dichiarato antisindacale la condotta della Cosedil S.p.A., società fondata dalla famiglia Vecchio, che aveva esteso a tutti i dipendenti un accordo aziendale sottoscritto lo scorso febbraio con la sola rappresentanza sindacale unitaria degli impiegati della sede di Santa Venerina.
La giudice Chiara Cunsolo ha stabilito che l’intesa non può avere valore generale per l’intera azienda, ma resta applicabile esclusivamente ai lavoratori della sede etnea. Il provvedimento, depositato ieri, nasce dal ricorso presentato dalla Fillea CGIL provinciale, al quale ha aderito anche la Feneal UIL.
Secondo il Tribunale, l’accordo aziendale firmato il 24 febbraio 2025 con la sola RSU Filca CISL, sebbene formalmente valido per Santa Venerina, non può essere esteso ai dipendenti dislocati nei cantieri di Roma, Bologna, Enna e Siracusa. La RSU, infatti, non era espressione dell’intera compagine aziendale, ma rappresentava esclusivamente i lavoratori della sede etnea.
La decisione lascia valido l’accordo solo per l’unità produttiva in cui è stato firmato, ma ne limita fortemente la portata, impedendone l’estensione automatica a tutti i dipendenti. Il Tribunale ha inoltre ordinato la pubblicazione del provvedimento nelle bacheche aziendali, sancendo la violazione della libertà sindacale.
La sentenza è stata illustrata in conferenza stampa dai segretari regionali Giovanni Pistorio (Fillea CGIL) e Antonio Potenza (Feneal UIL), insieme ai segretari provinciali Vincenzo Cubito e Angelo Bua per Catania, Salvo Carnevale e Giuseppe Nicotra per Enna, Eleonora Barbagallo e Alessandro Gionfriddo per Siracusa.
I rappresentanti sindacali hanno espresso «grande soddisfazione», definendo la decisione «un precedente importante nei rapporti tra imprese e lavoratori edili in Sicilia». Le sigle sindacali, assistite dagli avvocati Ivana Arrigo, Manuela Raciti, Antonino Licciardello e Domenico Senese, avevano contestato un accordo che introduceva deroghe peggiorative rispetto al Contratto collettivo nazionale dell’edilizia, incidendo su orari, straordinari e contratti a termine in violazione del Codice degli appalti e del Protocollo Anas con le parti sociali.
«Questa sentenza riafferma il valore del contratto nazionale e della rappresentatività democratica nei luoghi di lavoro. È un monito chiaro: i diritti dei lavoratori non possono essere compressi da intese parziali e prive di reale legittimazione», hanno dichiarato i segretari.
Il pronunciamento del Tribunale di Catania rappresenta un segnale significativo per il comparto delle costruzioni, oggi interessato da grandi cantieri pubblici. Per Fillea CGIL e Feneal UIL si tratta di «un invito a vigilare realmente e a garantire condizioni di lavoro dignitose, trasparenti e rispettose delle norme».