Foti: ‘Non importa se vinci di un centimetro, l’importante è guardare al futuro’

Foti - Baglio - Nicotra

Enrico Foti accoglie telefonate su telefonate, saluta con un sorriso e promette: «Richiamerò nel pomeriggio». Seduto nel suo nuovo ufficio da Magnifico Rettore dell’Università di Catania, ammette di avere «400 messaggi ai quali non ho ancora risposto. Lo farò a poco a poco. Comincio ad avvertire un po’ di stanchezza fisica», pur godendosi la luna di miele con docenti e studenti. I risultati del ballottaggio lo hanno premiato al secondo turno: 876 preferenze contro le 860 necessarie e le 549 del rivale Pierfrancesco Veroux. «Mio figlio e io siamo grandi fan di Fast & Furious, quindi citerò Toretto: “Non importa se vinci di un centimetro o di un chilometro, l’importante è vincere”. Però non ho vinto per un centimetro: ho superato una doppia soglia, quella della vittoria e quella del quorum». Dietro l’apparente tranquillità della campagna si nascondono giorni «molto duri». «Ne avevo già fatta un’altra nel 2016, poi vinta dal prof. Basile, ma al confronto di questa è stata da lord inglesi. Qualcuno tra i supporter ha interpretato la competizione come prevaricazione dell’avversario, ci sono stati atteggiamenti pesanti». Ma ora, sostiene, «è il momento del futuro». Lo dire il Rettone in un intervista esclusiva rilasciata al qotidnao locale La Sicilia oggi in edicola.

Foti racconta di aver passato una serena granita con Veroux da Duci il giorno prima del voto, aspettandosi il ritiro dell’avversario. «Quando è arrivata la lettera irrituale che annunciava la permanenza in corsa, non me l’aspettavo. Mi è dispiaciuto sul piano personale, ma non ho mai dubitato della vittoria». Tra le sue prime mosse ci sono già i nomi dei professori Salvatore Baglio e Ida Nicotra per ruoli di vertice: «Non c’è stato nessun mercato delle vacche per gli incarichi. Abbiamo preso un cordialissimo caffè e constatato di avere idee simili». E rassicura gli scettici: «Sarò il rettore di tutti, non un sostituto dei direttori». In vista c’è anche la nomina di una prorettrice, «una possibilità», e la scelta del prossimo direttore generale, «un interno del personale tecnico-amministrativo», ma solo dopo la scadenza del mandato attuale nel dicembre 2026.

Senza attendere l’insediamento ufficiale, Foti si è già tuffato nel «semestre filtro» per Medicina, definendolo «la vera bomba atomica»: «Questa organizzazione ministeriale è folle: avrei fatto una commissione nazionale con lezioni a distanza, per evitare disparità tra atenei». Prevede tra i 4.000 e i 6.000 aspiranti medici a Catania: «È il primo serio pensiero che avrò da Rettore». Quando l’attuale rettore Priolo lascerà il 18 settembre, «speriamo di no, così mi faccio qualche giorno di vacanza quest’estate!», scherza Foti, già proiettato sulla sfida che lo attende.