RIBERA – Per una sera, la città delle arance è diventata la “casa politica” di Renato Schifani. Il governatore ha messo da parte le fibrillazioni politiche palermitane per immergersi nell’atmosfera calorosa della Festa dell’Amicizia, organizzata dalla Dc di Totò Cuffaro, che lo ha accolto come ospite d’onore.
Schifani ha voluto manifestare senza esitazioni la propria vicinanza politica e personale, affiancandosi a Cuffaro per rilanciare i principi fondanti della Democrazia cristiana. A fare da testimone d’eccezione è stato Lillo Mannino, arrivato da Sciacca per tenere una “lezione” sul pensiero di Alcide De Gasperi, sottolineando la necessità di una “paziente applicazione del metodo democratico” e della ricerca di consenso attraverso il dialogo e l’apertura.
Durante la serata, Schifani ha incontrato una delegazione di agricoltori della zona, che gli ha consegnato un documento con richieste di sostegno per affrontare la crisi del comparto.
Il programma si è poi spostato in piazza, tra taglio del nastro, fuochi d’artificio e l’esibizione di Fausto Leali, idolo giovanile del governatore. Per evitare interviste sgradite, lo staff del presidente ha adottato un piano coordinato di protezione mediatica, riuscendo a garantire una serata tranquilla per Schifani e per l’entourage democristiano.
La serata si è chiusa con una cena tipica a base di pesce e piatti locali, tra cui risotto alle cozze, busiate con pesce spada e melanzane, e dolci alla ricotta. Alla moglie di Schifani è stato inoltre donato un manufatto di ceramica di Sciacca.
L’iniziativa ha confermato l’ospitalità di Ribera e il forte legame tra il mondo cuffariano e la presidenza regionale, in un contesto politico che per Schifani ha rappresentato una parentesi di accoglienza e consenso.