Il tono è di prudenza, ma con fermezza. «So perfettamente quali sono le priorità della manovra, dentro un sentiero compatibile con le regole europee», ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla festa nazionale dell’Udc. Sul maxi-schermo, le sue parole hanno preso forma in un messaggio chiaro: la legge di bilancio sarà guidata da serietà e selezione delle spese, senza spazio a facili entusiasmi.
La quarta Finanziaria del governo Meloni – sottolinea – proseguirà sulla linea del sollievo fiscale, finora indirizzato soprattutto ai redditi bassi. «Il nostro obiettivo è andare incontro ancora ai lavoratori e alle famiglie, a partire dalle spese scolastiche», ha detto Giorgetti, che ha confermato come sul tavolo ci siano sia il taglio dell’Irpef per i ceti medi sia una nuova rottamazione delle cartelle fiscali. «Ma il punto è che serve una lista di priorità, perché gli impegni obbligati, dall’Ucraina alla difesa, non sono gratis».
Il ministro usa la metafora della macchina per spiegare la sua linea: «C’è chi accelera sempre, chi frena, e c’è la frizione che consente di guidare in sicurezza. Se ogni tanto freno, lo faccio per il bene dell’Italia».
La stessa cautela si riflette sul quadro macroeconomico. «Non è una manovra correttiva, ma servono nuove risorse», chiarisce, indicando tra queste il contributo richiesto alle banche, come già sollecitato dal leader della Lega Matteo Salvini. Giorgetti cita Margaret Thatcher: «Chi amministra deve valutare ogni euro speso, perché implica un sacrificio di tassazione per i cittadini».
Il punto finale, ribadisce, sarà la razionalizzazione della spesa pubblica: «C’è chi deve essere tutelato di più e chi forse merita meno tutele». Una scelta politica che sarà definita tra due settimane, quando arriveranno i dati Istat utili a fissare i confini della manovra. «Non posso decidere solo io – ha concluso Giorgetti – non sono un dittatore finanziario. Sono un servitore della volontà politica condivisa dalla maggioranza e dai partiti, che hanno idee chiare. Tante idee» Intanto Salvini, pochi minuti prima, ha rilanciato l’idea di rivedere l’Isee: «Troppi bonus vengono dati senza selezione. Ne ho parlato con Giorgetti». Questione di priorità, appunto.