Uno dei simboli dell’abbandono urbano nel cuore di Catania si prepara a rinascere. Lo storico ex mulino Santa Lucia, affacciato sul porto e a pochi passi da piazza Borsellino e piazza Duomo, diventerà un moderno hotel a quattro stelle con 175 camere e vista mare.
A rilevare l’immobile all’asta, nel 2023, è stato il gruppo Dimsi – Dimensione Sicilia, guidato dall’imprenditore Salvatore Zappalà, attivo da decenni nel turismo incoming. L’edificio, sette piani per anni proprietà della Acqua Pia Marcia (in liquidazione dal 2013), è stato acquistato per oltre 5 milioni di euro. Il progetto prevede un investimento complessivo di 22 milioni, con l’avvio dei lavori stimato per l’inizio del 2026 e l’apertura entro il 2027.
«È una scommessa su Catania – afferma Zappalà al quotidiano locale La Sicilia oggi in edicola– ma siamo convinti che ogni euro investito qui potrà rientrare con ampio margine». Il nuovo Hotel Santa Lucia, realizzato in collaborazione con il colosso internazionale Accor, includerà un rooftop panoramico da 1.500 mq con piscina, area fitness, solarium e bar. Sarà presente anche un garage sotterraneo e un secondo parcheggio da 200 posti in via Marano, aperto anche al pubblico.
Oltre 50 posti di lavoro saranno creati stabilmente. Per Zappalà, si tratta di un progetto che va oltre il business: «Catania è sempre più turistica, ma resta povera di strutture alberghiere di fascia medio-alta. In centro ci sono appena tre hotel di grandi dimensioni, e spesso dobbiamo dirottare i visitatori su Siracusa».
Negli ultimi anni Catania ha registrato un incremento costante dei flussi turistici, spinti da una posizione strategica tra mare, Etna e cultura, ma anche da una rinnovata vivacità gastronomica e artistica. Tuttavia, la carenza di hotel strutturati limita la capacità della città di rispondere alla domanda, soprattutto nei segmenti business, luxury e congressuale. Progetti come quello del Santa Lucia colmano un vuoto storico e puntano ad allineare Catania agli standard delle principali mete internazionali.