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Trecastagni ricorda la notte di Sigonella: presentato il libro di Fleres e Garofalo

Nell’ambito della rassegna culturale Scintille letterarie, venerdì 22 agosto a Trecastagni è stato presentato il volume Sigonella, quarant’anni dopo, scritto da Salvo Fleres e Paolo Garofalo ed edito da Officina della stampa. La serata, organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pippo Messina, ha offerto al pubblico un’occasione di approfondimento su una delle pagine più delicate della storia repubblicana: la cosiddetta “crisi di Sigonella”, esplosa tra il 10 e l’11 ottobre 1985, che vide contrapposti Italia e Stati Uniti all’interno della base militare siciliana. La notte di Sigonella è entrata di prepotenza negli annali della diplomazia internazionale come uno dei momenti di maggiore tensione tra due Paesi alleati nel secondo dopoguerra. Tutto nacque dal dirottamento della nave da crociera Achille Lauro da parte di un commando palestinese che, dopo il sequestro e l’uccisione di un passeggero americano, fu imbarcato su un aereo egiziano diretto a Tunisi. L’intervento delle forze statunitensi costrinse l’aereo ad atterrare a Sigonella, con l’obiettivo di arrestare i terroristi e condurli negli Stati Uniti.

Fu in quel momento che scoppiò il braccio di ferro tra il presidente del Consiglio Bettino Craxi e il presidente americano Ronald Reagan. Washington pretendeva la consegna immediata dei dirottatori, ma Roma rivendicava la propria giurisdizione sul territorio nazionale e il diritto a processarli in Italia. Lo scontro tra i due leader, consumato a distanza attraverso telefonate convulse, si tradusse a Sigonella in una situazione di stallo che rischiava di degenerare in conflitto armato. Mentre le unità della Delta Force statunitense circondavano l’aereo egiziano sulla pista, dall’altra parte carabinieri e uomini della VAM (Vigilanza Aeronautica Militare) attendevano ordini che tardavano ad arrivare da Roma. In quel vuoto di comando si inserì la figura inattesa di un giovane ufficiale: Giuseppe Gumina, sottotenente di complemento del 5º Reggimento Genio Guastatori, 23 anni appena. In servizio di guardia quella notte, Gumina si trovò improvvisamente a dover prendere decisioni che nessuno avrebbe immaginato potessero spettare a un ufficiale di leva.

Con sangue freddo e senso del dovere, diede l’ordine di schierare i mezzi blindati italiani a protezione dell’aereo, impedendo di fatto agli americani di intervenire. Un gesto che non aveva nulla di plateale, ma che si rivelò cruciale: consentì di guadagnare tempo e di attendere l’arrivo dei rinforzi italiani. La tensione salì rapidamente. I militari della Delta Force, a loro volta circondati dai carabinieri giunti sul posto, alzarono le armi contro i colleghi italiani. Per ore, nella base siciliana, si visse una situazione surreale: da un lato i soldati statunitensi pronti a usare la forza, dall’altro i militari italiani che, grazie alla decisione iniziale di Gumina, mantennero saldamente le posizioni senza mai sparare per primi.

Il libro di Fleres e Garofalo ricostruisce quei momenti drammatici, restituendo anche la prospettiva di chi si trovò in prima linea. “Non aveva ordini espliciti – scrivono gli autori – ma sapeva che il governo italiano rivendicava la sovranità sul territorio e la giurisdizione sui dirottatori. Le sue azioni furono guidate da un senso del dovere e dalla consapevolezza che un passo falso avrebbe potuto innescare una tragedia”. In quel “buco” di comando temporaneo, il destino di una crisi internazionale ricadde sulle spalle di un ragazzo di 23 anni che, con professionalità e determinazione, contribuì a evitare che uno scontro tra alleati NATO si trasformasse in una catastrofe. Grazie a quella fermezza, l’Italia mantenne il controllo della situazione e poté processare i dirottatori, condannati successivamente dal tribunale di Genova. Senza quell’intervento, il braccio di ferro diplomatico tra Craxi e Reagan avrebbe potuto avere conseguenze molto più drammatiche per i rapporti tra Roma e Washington.

Il volume non è solo un saggio storico, ma anche un tributo alla figura di Giuseppe Gumina, definito dagli autori un “illustre sconosciuto dall’impavido coraggio”. Un uomo che non cercò eroismi né riconoscimenti, ma che agì mosso unicamente dal senso di appartenenza e dal dovere militare. La sua vicenda dimostra come anche chi occupa ruoli apparentemente marginali possa, in determinati momenti, influenzare il corso degli eventi.

La presentazione a Trecastagni ha offerto al pubblico non solo la ricostruzione documentata dei fatti, ma anche la possibilità di ascoltare la testimonianza diretta del protagonista, attraverso un video che restituisce la sua voce semplice e autentica. Una testimonianza che si trasforma in un caso di studio: come la scelta di un singolo possa incidere sugli equilibri geopolitici globali.

A quarant’anni di distanza, la “notte di Sigonella” continua a rappresentare un momento di orgoglio nazionale e di riflessione sul valore del coraggio individuale, sulla responsabilità delle istituzioni e sulla complessità delle relazioni internazionali. Il libro di Fleres e Garofalo, con il contributo essenziale della memoria di Gumina, riporta alla luce un episodio che appartiene alla grande storia del Paese, ma che vive ancora nel ricordo di chi quella notte seppe fare la differenza.

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Redazione