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Scuola, si torna in classe senza smartphone: regole più severe sul comportamento

Dopo la lunga pausa estiva, la campanella ha suonato per milioni di studenti italiani, inaugurando un nuovo anno scolastico all’insegna della disconnessione. Da quest’anno, infatti, i cellulari non potranno più essere utilizzati durante le lezioni in nessun ordine e grado, comprese le scuole superiori. Sono già rientrati in aula gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria; gli ultimi a tornare saranno, il 16 settembre, gli alunni di Puglia e Calabria. In alcune realtà non sono mancate iniziative simboliche: a Napoli, ad esempio, i ragazzi hanno protestato contro il caro libri, mentre in diverse città italiane gruppi di studenti hanno promosso raccolte di fondi a sostegno di Gaza.

L’anno scolastico coinvolgerà complessivamente 7,8 milioni di studenti e oltre un milione tra docenti e personale scolastico. Una platea vasta che dovrà fare i conti con regole nuove: lo smartphone, se portato con sé, dovrà rimanere spento e riposto nello zaino. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha commentato: «Tutti gli studi dimostrano che l’abuso del cellulare ha un impatto negativo su memoria, fantasia, capacità di concentrazione e di socializzazione. Cinese e indiani stanno disintossicando i loro ragazzi, noi non possiamo fare meno».

Le novità non riguardano solo i dispositivi elettronici. Cambiano anche le regole sulla condotta: chi riceverà un 5 sarà rimandato a settembre e dovrà sostenere una prova di recupero; con il 6 la promozione sarà subordinata a un esame integrativo di cittadinanza. La valutazione di comportamento peserà anche sulla media scolastica e potrà incidere sull’ammissione all’esame di Maturità. Gli studenti sospesi per oltre due giorni dovranno partecipare ad attività di cittadinanza solidale, come lavori socialmente utili o esperienze di volontariato. Per i più piccoli, invece, è previsto che la sospensione sia sostituita da attività di approfondimento guidato. Secondo Valditara, «la scuola deve insegnare rispetto e responsabilità».

Un anno scolastico che si apre quindi all’insegna della disciplina e della responsabilizzazione, con regole pensate per limitare l’abuso della tecnologia e rafforzare l’educazione civica.

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Redazione