
Con la firma del contratto d’appalto, prende il via il nuovo Sistema informativo direzionale della Regione Siciliana. Obiettivi: ridurre gli sprechi, migliorare la gestione dei fondi e ottimizzare i servizi agli utenti.
La sanità siciliana compie un passo decisivo verso la digitalizzazione. A quanto pare, sarebbe stata avviata la fase operativa del SID – Sistema informativo direzionale, una piattaforma unica che raccoglierà e gestirà tutti i dati relativi alle attività sanitarie di Asp, ospedali, ambulatori privati accreditati e medici di famiglia. Il progetto, promosso dal governo Schifani su impulso dell’assessora alla Salute Daniela Faraoni e del direttore della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, è destinato a cambiare radicalmente la gestione del sistema sanitario regionale.
La nuova piattaforma permetterà di inviare periodicamente al Ministero della Salute tutte le informazioni obbligatorie per l’ottenimento dei finanziamenti statali – dai costi del personale e dei mezzi diagnostici, ai servizi e ai posti letto disponibili – assicurando tempi più rapidi e maggiore trasparenza nella trasmissione dei dati.
Il SID non sarà solo uno strumento tecnico, ma anche un supporto direzionale. Consentirà infatti di analizzare in tempo reale i dati provenienti da tutto il territorio siciliano, semplificando la comunicazione con Roma e velocizzando il trasferimento dei fondi. Le informazioni raccolte aiuteranno a migliorare la programmazione sanitaria, monitorando criticità come le liste d’attesa, l’efficienza dei reparti ospedalieri e lo stato di avanzamento della nuova medicina territoriale, tra ospedali e case di comunità.
Il sistema servirà inoltre a verificare l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci e la corretta gestione delle risorse pubbliche. L’integrazione tra i diversi software già utilizzati dalle aziende sanitarie consentirà un controllo più accurato dell’offerta di salute, in linea con gli standard nazionali di qualità ed efficienza.
Secondo quanto riferito dalla Direzione della Pianificazione, l’investimento previsto ammonta a circa 4 milioni di euro, coperti con fondi del Servizio sanitario nazionale, per un contratto quadriennale che garantirà manutenzione, aggiornamento e formazione del personale.
Intanto, sul fronte sindacale, resta alta la tensione. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, le associazioni dei privati convenzionati hanno annunciato una manifestazione regionale per il 26 novembre a Palermo. Tra le ragioni della protesta, spiega il segretario dei Federbiologi Pietro Miraglia, il mancato varo del budget 2025, “che per legge doveva essere approvato entro il 28 febbraio e invece è ancora fermo, lasciando le strutture nella totale incertezza”. Alla mobilitazione ha già aderito anche il Codacons.
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