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Ora solare 2025: lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato e domenica

Tra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna l’ora solare. Le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora: un rito che segna l’arrivo dell’autunno e continua a dividere l’Europa tra sostenitori e contrari.

ROMA – Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 le lancette dovranno essere riportate indietro di un’ora, dalle 3 alle 2, per il passaggio ufficiale dall’ora legale a quella solare. Un rito familiare, ma che ancora oggi divide cittadini e istituzioni europee tra chi ne difende l’utilità energetica e chi lo considera ormai superato.

Introdotta in Italia nel 1966, l’ora legale fu pensata per sfruttare meglio la luce del giorno e risparmiare energia. Oggi però, con le nuove tecnologie e le abitudini moderne, il risparmio effettivo si è ridotto notevolmente. Alcuni Paesi del Nord Europa hanno già abolito il doppio cambio annuale, mentre l’Italia ha deciso di mantenerlo, tornando all’orario solare da fine ottobre a fine marzo.

Il vantaggio più immediato per molti è la “magica ora in più di sonno”, ma non tutti accolgono con entusiasmo il ritorno dell’ora solare. Le giornate più corte, il buio anticipato e la riduzione delle ore di luce possono incidere sull’umore e sul ritmo biologico, provocando quella che gli esperti definiscono “sindrome da cambio d’ora”: stanchezza, difficoltà di concentrazione e una leggera malinconia.

Gli specialisti consigliano di adattarsi gradualmente anticipando gli orari di sonno e dei pasti nei giorni precedenti. Anche l’attività fisica all’aperto aiuta a stimolare la serotonina e a contrastare la sonnolenza pomeridiana. In genere gli effetti spariscono in pochi giorni.

Dal punto di vista energetico, il ritorno all’ora solare comporta un aumento della richiesta di luce artificiale nelle ore pomeridiane ma una riduzione al mattino. Secondo le stime di Terna, nel 2024 l’ora legale ha consentito un risparmio di circa 400 milioni di kilowattora, pari a oltre 200 mila tonnellate di CO₂ evitate e a un beneficio economico di quasi 100 milioni di euro.

Domenica, dunque, potremo dormire un’ora in più ma anche salutare l’arrivo dell’autunno pieno, con le giornate più brevi e un ritmo di vita più lento e naturale. Il prossimo appuntamento sarà a fine marzo 2026, quando torneremo a spostare le lancette in avanti per riabbracciare la luce della primavera.

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Redazione