Foto di repertorio controlli polizia
CATANIA – Operazione congiunta contro l’abusivismo commerciale e a tutela della sicurezza alimentare nel quartiere di Nesima. La Polizia di Stato del Commissariato di zona, insieme alla Polizia Locale di Catania e al personale del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asp di Catania, ha denunciato un commerciante catanese di 55 anni, titolare di un chiosco di somministrazione di alimenti e bevande.
Secondo quanto accertato durante i controlli, l’uomo avrebbe occupato senza autorizzazione comunale un’ampia porzione di suolo pubblico. In particolare, all’esterno del chiosco era stata installata una pergola di circa 30 mq, realizzata con tubolari metallici e pannelli in PVC, fissata al marciapiede e al muro perimetrale di una proprietà comunale. Inoltre, gli agenti hanno riscontrato la presenza di una struttura “parasole” collegata alla pensilina della fermata del trasporto pubblico e di ulteriori coperture ancorate con tasselli alla ringhiera di un’area comunale limitrofa.
Le verifiche hanno messo in luce anche un’ulteriore struttura in ferro, montata per sostenere il tendaggio su tre lati del chiosco, che occupava altri 15 mq di marciapiede. Tale sistemazione, di fatto, avrebbe trasformato un’area pedonale in spazio ad uso esclusivo dell’attività commerciale, costringendo i passanti ad attraversare la strada in un punto privo di attraversamenti pedonali e con traffico intenso.
Alla luce delle irregolarità rilevate, il titolare è stato indagato a piede libero per danneggiamento aggravato e realizzazione di opere senza titolo edilizio, ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Le strutture abusive sono state sottoposte a sequestro.
Contestualmente sono state elevate sanzioni amministrative per circa 5.200 euro, con il sequestro di 665 bevande, otto frigoriferi, un congelatore, 17 tavoli, 43 sedie, 13 sgabelli, due barili decorativi e dieci fioriere che delimitavano l’area occupata.
Sul fronte sanitario, il personale dell’Asp ha riscontrato la mancanza di documentazione relativa alla tracciabilità degli alimenti e l’omessa comunicazione per la manipolazione dei cibi. Per queste violazioni sono state comminate ulteriori sanzioni per 2.500 euro, con il sequestro e la distruzione degli alimenti già sottoposti a manipolazione.