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Molestie a Paternò, Galvagno: «Fatto gravissimo, serve una risposta comune»

Il presidente dell’ARS commenta l’episodio che ha scosso la sua città natale: «Solidarietà alle vittime, non mi sottraggo al confronto»

È detenuto nel carcere di piazza Lanza a Catania, in attesa della convalida del fermo da parte dell’autorità giudiziaria, il trentenne di origine tunisina, irregolare sul territorio italiano, accusato di aver molestato cinque adolescenti in due distinti episodi avvenuti venerdì pomeriggio a Paternò. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, l’uomo avrebbe avvicinato due gruppi di ragazze, tutte quindicenni, strattonandole e tentando di baciarle con la forza. Il primo episodio è avvenuto in via G.B. Nicolosi, poco dopo che due ragazze erano uscite dal Palazzetto dello Sport, dove si erano allenate. L’uomo le avrebbe seguite, poi avrebbe afferrato una di loro al collo baciandola sulla bocca. La reazione dell’amica e la fuga delle ragazze hanno evitato ulteriori conseguenze. Il secondo episodio si è verificato nei pressi di via Poggio, davanti l’abitazione della nonna di una delle tre adolescenti coinvolte. In questa circostanza, l’uomo avrebbe baciato due ragazze, colpendone una al volto e facendola cadere.

Un elemento ancora da chiarire riguarda l’abbigliamento dell’uomo: le testimonianze fornite dai due gruppi di ragazze non coincidono del tutto. Alcune lo descrivono con pantaloni lunghi, altre con bermuda neri. I carabinieri sono al lavoro per fare piena luce sulla vicenda. La tensione in città è esplosa poco dopo l’arresto: il presunto aggressore è stato accerchiato da una decina di persone e preso a calci e pugni. Solo l’intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato conseguenze peggiori, ma durante la colluttazione uno dei militari è rimasto ferito.

Sull’episodio si sono espressi il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, il sindaco di Paternò, Nino Naso, e i deputati nazionali Francesco Ciancitto e Anastasio Carrà.

Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, originario proprio di Paternò: «Sono profondamente scosso da quanto accaduto nelle stesse strade dove sono cresciuto. È difficile trovare parole adeguate davanti a un simile episodio». Galvagno ha espresso gratitudine alle forze dell’ordine e solidarietà alle vittime: «Il mio pensiero va alle ragazze coinvolte e alla signora che ha vissuto un’esperienza terribile. Ringrazio chi è intervenuto con prontezza per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente». Il presidente dell’ARS ha anche criticato l’approccio del sindaco Naso: «Dispiace che il primo cittadino abbia deciso di coinvolgermi pubblicamente solo dopo i fatti, con un video sui social, senza alcun confronto preliminare. Purtroppo ciò che temevamo è accaduto, e solo adesso ci si mobilita». Galvagno ha concluso con un appello alla responsabilità collettiva: «Non mi sottrarrò mai al dialogo e all’impegno. Dobbiamo lavorare insieme per costruire una città più sicura, più unita e più giusta. Tutti devono potersi sentire protetti, sempre».

«Condanniamo ogni forma di violenza, da parte di chiunque e a prescindere dalla nazionalità – ha dichiarato Naso –. Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro intervento e a cui garantiamo la piena collaborazione dell’amministrazione comunale. Esprimiamo vicinanza anche ai carabinieri rimasti feriti nel tentativo di proteggere l’arrestato». Il sindaco ha convocato per oggi una giunta straordinaria. «Ci troviamo di fronte a un fatto gravissimo – ha affermato Ciancitto –. La mia solidarietà va alle ragazze e alle loro famiglie. È però fondamentale che all’indignazione segua un’azione concreta, in grado di prevenire altri episodi simili». Più diretto Carrà, che ha sottolineato come «episodi del genere rendano evidente l’urgenza di affrontare il tema dell’immigrazione con responsabilità, evitando approcci ideologici o buonismi. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità».

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Redazione