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Lite a Catania, 19enne fermato per tentato omicidio

Nella tarda serata del 17 settembre, la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un 19enne cittadino straniero, ritenuto gravemente indiziato del reato di tentato omicidio aggravato. Secondo quanto ricostruito, intorno a mezzogiorno gli agenti delle Volanti sono intervenuti in via Gambino, nei pressi di un esercizio di ristorazione, dopo la segnalazione di una lite tra due uomini stranieri. Uno dei due sarebbe stato armato di coltello, mentre l’altro era già ferito e sanguinante. All’arrivo delle forze dell’ordine, l’aggressore si sarebbe allontanato precipitosamente, mentre la vittima, rimasta sul posto, ha inveito contro personale della Polizia Locale brandendo un bastone raccolto da terra. Successivamente ha abbandonato l’oggetto ed è stato soccorso e trasportato all’ospedale Garibaldi Centro in codice rosso.

La Polizia di Stato ha subito avviato le ricerche, circoscrivendo la zona e recuperando un coltello nascosto in una grata di un tombino. Nel frattempo, gli investigatori della Squadra Mobile hanno acquisito immagini di videosorveglianza e un video amatoriale, riuscendo a risalire rapidamente all’identità del presunto autore. Dopo ore di ricerche, il giovane si è presentato nei pressi della Questura dichiarando di essere stato lui stesso vittima di un’aggressione. Ma gli agenti, nel corso di un controllo, hanno trovato nello zaino che portava con sé gli indumenti indossati durante la lite, ancora macchiati di sangue.

Le verifiche svolte dalla Squadra Mobile hanno consentito di smentire la versione fornita dal 19enne: in un filmato lo si vedrebbe infatti mentre, subito dopo l’aggressione al connazionale, si disfa del coltello gettandolo nella grata di un esercizio commerciale. La vittima, ascoltata in ospedale, ha raccontato di essere stata colpita alla testa e al collo al termine di una lite scoppiata per futili motivi. Alla luce del compendio indiziario raccolto, il giovane è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Su richiesta della Procura, il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato il provvedimento applicando la misura cautelare della custodia in carcere, provvedimento suscettibile di impugnazione davanti al Tribunale del riesame.

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Redazione