
Prosegue il confronto politico sulla legge di bilancio: Giorgetti rivendica le scelte del governo Meloni, l’opposizione parla di propaganda e tasse record.
Continua il confronto acceso sulla legge di bilancio. Dopo il no della premier Giorgia Meloni alla patrimoniale, oggi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti difende la manovra e ribadisce che il governo è «nel giusto». Dall’opposizione la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, replica: «Dal governo solo propaganda». La prossima settimana sarà cruciale per il percorso della manovra: martedì si aprirà la discussione generale in Commissione Bilancio, mentre entro venerdì scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti. L’obiettivo è arrivare in Aula a Palazzo Madama con il testo definitivo entro metà dicembre.
La premier Meloni ha ribadito il suo no alla patrimoniale: «Mai con un governo di destra», ha dichiarato. Il ministro Giorgetti ha invece difeso l’impianto della manovra, sostenendo che l’esecutivo ha «aiutato il ceto medio» e che «chi guadagna 2.000 euro non è ricco». Il titolare dell’Economia ha anche replicato a Banca d’Italia, Corte dei Conti e Istat, rivendicando la bontà del taglio dell’IRPEF.
«La nostra bussola è il taglio delle tasse», spiegano da Fratelli d’Italia, che attacca la sinistra accusandola di voler introdurre nuove imposte. «Mentre la sinistra invoca la patrimoniale e la Cgil prepara un nuovo sciopero politico, il governo sceglie la strada opposta: riduciamo le imposte al ceto medio e investiamo su famiglie, lavoratori e sanità», è la linea di maggioranza. Da Forza Italia arriva una difesa compatta dell’impianto economico: «La manovra non è per i ricchi, ma per la crescita», affermano gli azzurri. La Lega, invece, si dice sorpresa per lo sciopero annunciato dal sindacato, giudicandolo «strumentale».
Dall’opposizione, invece, il Movimento 5 Stelle accusa il governo di aver raggiunto «il record di pressione fiscale degli ultimi dieci anni» e parla di una «vera patrimoniale targata Meloni». La segretaria Schlein insiste sul tema della redistribuzione delle ricchezze: «Aumentano le disuguaglianze, l’ascensore sociale è bloccato. Questa è la destra che aiuta i più ricchi e dimentica chi fa fatica».
La leader del PD rilancia anche la battaglia per il salario minimo e critica Giorgetti per il taglio dell’IRPEF: «Le tasse le hanno aumentate loro, i dati del governo dicono che la pressione fiscale ha raggiunto il 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni». Non manca un appello all’esecutivo: «Collaboriamo per un piano di investimenti europei comuni per sostenere la manifattura e creare lavoro stabile», afferma Schlein, ribadendo la necessità di combattere il precariato.
Infine, polemiche per un post del vice segretario della Lega, Roberto Vannacci, che ha suscitato reazioni nel centrosinistra. Il PD condanna le sue parole: «Il fascismo non fu un episodio moderato, ma un regime autoritario che cancellò la democrazia».