Stress da lavoro - (cataniaoggi.it-pexels)
Con la fine dell’estate torna d’attualità una questione che riguarda migliaia di ex dipendenti pubblici: la possibilità di ottenere un risarcimento economico per le ferie maturate ma mai godute. Non si tratta di un diritto automatico, ma di una facoltà riconosciuta a chi ha cessato il rapporto di lavoro – per pensionamento, dimissioni o licenziamento – e non ha potuto usufruire dei giorni spettanti per cause indipendenti dalla propria volontà.
Secondo l’ultima analisi condotta da Consulcesi & Partners, solo nei primi sei mesi del 2025 sono state emesse 425 sentenze sul tema, di cui 412 favorevoli ai lavoratori. Complessivamente sono stati riconosciuti oltre 3 milioni di euro di indennizzi, a conferma di un trend in crescita e di un contenzioso che resta molto diffuso.
Il principio europeo e la posizione della Cassazione
Alla base della questione c’è la normativa europea (direttiva 2003/88/CE), che stabilisce come il diritto alle ferie retribuite sia fondamentale e irrinunciabile. La Corte di Cassazione italiana, con più sentenze, ha confermato l’orientamento: il lavoratore non perde il diritto alla monetizzazione dei giorni non fruiti se dimostra che non gli è stato possibile goderne per ragioni oggettive legate all’organizzazione del lavoro.
La Cassazione ha inoltre chiarito che spetta al datore di lavoro provare di aver messo il dipendente nelle condizioni di poter utilizzare le ferie. In caso contrario, scatta l’obbligo dell’indennizzo economico.
I casi più frequenti
Le decisioni favorevoli riguardano soprattutto dipendenti pubblici – insegnanti, personale sanitario, impiegati regionali e comunali – che al momento del pensionamento o della cessazione del rapporto hanno accumulato periodi di ferie non godute. Solo nel 2025 sono stati riconosciuti risarcimenti fino a 72.000 euro per dirigenti medici, 50.000 euro per funzionari e oltre 12.000 euro per docenti precari.
Come si calcola l’indennizzo
L’importo spettante viene determinato sulla base della retribuzione giornaliera del lavoratore, comprensiva di accessori. Si tratta dunque di somme che possono variare notevolmente in base al livello professionale e all’anzianità.
Il consiglio degli esperti
«La giurisprudenza si sta consolidando nel riconoscere il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute – spiega Roberta Bori, responsabile del network legale Consulcesi Partners – ma è fondamentale che i lavoratori che hanno prestato servizio presso la pubblica amministrazione si informino su come far valere tale diritto, soprattutto prima che decorra la prescrizione».