Un grande evento al Teatro Sangiorgi per accendere i riflettori sulla vita e i diritti delle persone con sindrome di Down. Tra arte, scienza e solidarietà, un messaggio di inclusione che unisce competenze e umanità.
CATANIA – Mettere al centro le persone con sindrome di Down, le loro capacità e il diritto a una quotidianità piena e condivisa. È questo l’obiettivo di “Guardami”, la manifestazione promossa dall’associazione Futuro21 O.D.V. che andrà in scena giovedì 24 ottobre alle 19:30 al Teatro Sangiorgi. Un incontro che intreccia linguaggi diversi – arte, moda, scienza e imprenditoria – per affermare il valore della normalità e dell’inclusione come espressione autentica della società.
La presentazione ufficiale dell’iniziativa si è svolta nella Sala consiliare di Palazzo degli Elefanti, alla presenza del sindaco Enrico Trantino e dell’assessore alle Politiche sociali Bruno Brucchieri. Entrambi hanno evidenziato l’impegno del Comune nel sostenere le persone più fragili e nel valorizzare il lavoro delle associazioni del territorio, sottolineando come esperienze come “Guardami” rappresentino “un patrimonio umano e civile da sostenere”.
Accanto all’aspetto artistico, l’appuntamento offrirà anche un importante approfondimento scientifico. Il professor Filippo Caraci, docente di Farmacologia all’Università di Catania e responsabile del progetto europeo “Improving Cognition in Down Syndrome”, presenterà gli ultimi risultati di ricerca sullo sviluppo di un farmaco dedicato al miglioramento delle funzioni cognitive nelle persone con sindrome di Down. Interverranno inoltre esperti e imprenditori siciliani come Francesco Lo Litro, Riccardo Spampinato e rappresentanti del mondo sanitario e accademico.
La serata sarà arricchita da momenti di spettacolo e moda, con la direzione artistica di Liliana Nigro dell’Accademia di Belle Arti di Catania e la partecipazione dell’attrice Lucia Sardo come madrina. Sul palco si alterneranno performance, sfilate e testimonianze per raccontare la forza dell’inclusione attraverso la bellezza dell’arte e della creatività.
“Guardami” è molto più di un evento: è un invito a cambiare sguardo, a riconoscere la normalità come valore, e a credere che l’inclusione non sia un atto di generosità, ma di civiltà.