Una donna ferrarese è stata arrestata dalla Polizia di Stato per furto aggravato all’interno di una clinica di Catania. Avrebbe rubato il cellulare di un’infermiera e il portafoglio di un medico mentre la madre era ricoverata, ma è stata incastrata dalle telecamere di videosorveglianza.
CATANIA – È stata trovata in possesso dello smartphone di un’infermiera e del portafoglio di un medico, entrambi rubati all’interno della clinica catanese dove era ricoverata l’anziana madre. A finire nei guai è una 48enne di Ferrara, già nota alle forze dell’ordine per precedenti specifici contro il patrimonio, che avrebbe utilizzato la camera di degenza come base logistica per i propri furti.
La donna, fermata dagli agenti della Squadra Volanti della Questura di Catania, ha più volte cercato di negare le proprie responsabilità, sostenendo di non aver sottratto nulla ai sanitari. Tuttavia, la sua versione è stata smentita dalle immagini del sistema di videosorveglianza interno della struttura sanitaria, che l’hanno ripresa in azione.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, pochi minuti prima che la madre venisse sottoposta a un intervento chirurgico, la 48enne si sarebbe introdotta in infermeria, per poi uscire con in mano il cellulare dell’infermiera derubata. Successivamente sarebbe tornata nella stanza dove la madre attendeva di essere chiamata in sala operatoria.
La visione completa delle registrazioni ha permesso di accertare anche un secondo furto: la donna sarebbe entrata in un altro ambulatorio medico, da cui avrebbe prelevato un oggetto nascosto poi sotto la maglia. Si trattava del portafoglio di un medico, i cui documenti sono stati ritrovati poco dopo tra le piante di un’aiuola della clinica.
Durante l’ispezione della stanza dove era ricoverata la madre, gli agenti hanno rinvenuto, nascosti nel controsoffitto del bagno, sia il telefono cellulare che il portafoglio rubati. Entrambi sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari, mentre la donna è stata arrestata per furto aggravato, fermo restando il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Informato il Pubblico Ministero di turno presso il Tribunale di Catania, la 48enne è stata condotta nelle camere di sicurezza in attesa di comparire davanti al giudice per la direttissima.