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Catania, inchiesta Pandora: sospese alcune intercettazioni, processo rinviato all’11 dicembre

Rinviato all’11 dicembre il processo nato dall’inchiesta “Pandora”, che vede coinvolto l’assessore regionale e deputato leghista Luca Sammartino per due episodi di corruzione. Il Tribunale ha sospeso l’utilizzo di alcune intercettazioni effettuate all’interno della segreteria politica condivisa con la parlamentare Valeria Sudano.

L’inchiesta Pandora – che ha portato alla condanna a otto anni di reclusione dell’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando – ruota intorno a presunti episodi di corruzione politica e scambi di favori elettorali. In uno dei filoni connessi è coinvolto anche l’attuale assessore regionale Luca Sammartino, ma si procede nei suoi confronti in un processo separato. Sammartino ha sempre respinto ogni accusa, dichiarandosi estraneo ai fatti contestati. La Suprema Corte ha posto la parola fine, almeno per ora, a una delle questioni preliminari più delicate del procedimento. Il Tribunale di Catania ha deciso di mettere in stand-by le conversazioni registrate all’interno della segreteria politica che il vicepresidente della Regione condivide con la parlamentare Valeria Sudano.

Il collegio ha accolto l’eccezione sollevata dal difensore Carmelo Peluso, secondo il quale la questione è al vaglio della Corte Costituzionale. Al momento delle indagini, infatti, Sudano rivestiva la carica di senatrice e godeva dell’immunità parlamentare. Le intercettazioni che la riguardano resteranno dunque sospese in attesa del pronunciamento della Consulta. Le altre intercettazioni sono state invece ammesse e saranno oggetto di trascrizione da parte dei consulenti nominati dal Tribunale. Ammessi anche i filmati estrapolati dalle telecamere installate dagli investigatori all’esterno dei locali della segreteria.

Per i giudici, si tratta di immagini che riprendono la pubblica via e che, di conseguenza, non pongono limiti alla loro ammissibilità. Nessuna violazione, dunque, secondo il Tribunale, sul piano delle garanzie previste per i membri del Parlamento. Terminate le questioni preliminari sui mezzi di prova, il processo è stato ufficialmente rinviato all’11 dicembre. Un’udienza che si preannuncia decisiva per delineare i confini probatori dell’inchiesta “Pandora”, destinata a restare una delle più complesse vicende giudiziarie della politica regionale siciliana recente.

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Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.

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Redazione