Questa mattina, al Cimitero Monumentale di Catania, alla presenza del Vicario del Questore, Dott. Giuseppe Anzalone, è stata deposta una corona d’alloro del Capo della Polizia sulla tomba dell’Ispettore Capo Giovanni Lizzio, vittima di un vile agguato mafioso il 27 luglio 1992. Lizzio, responsabile della sezione antiestorsioni della Squadra Mobile, pagò con la vita il suo instancabile impegno contro le cosche. A seguire, nella parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, il cappellano della Polizia di Stato, padre Salvatore Interlando, ha celebrato la messa in suffragio. Erano presenti i familiari di Lizzio, il Capo di Gabinetto della Prefettura, dirigenti, funzionari e agenti della Questura e delle Specialità di Catania. Tutti si sono stretti attorno ai congiunti, rinnovando il loro omaggio al sacrificio dell’ispettore, marito e padre di due figlie.
Trentatré anni dopo l’attentato, il ricordo di Lizzio resta vivissimo: la sera del 27 luglio 1992, mentre era incolonnato con la sua auto al semaforo di via Leucatia, fu raggiunto da colpi esplosi da due uomini in moto. Soccorso e trasportato in fin di vita all’ospedale Cannizzaro, spirò poche ore dopo. Solo un anno prima, le sue indagini avevano portato all’arresto di numerosi estorsori legati ai clan locali, segnando un punto di svolta nella lotta al racket. Al termine della funzione, il Vicario Anzalone ha sottolineato come le celebrazioni commemorative non servano solo a onorare le vittime della mafia, «ma anche a trasmettere alle nuove generazioni i valori di giustizia e legalità per i quali Giovanni Lizzio ha dato la vita». Le giornate di ricordo, ha aggiunto, rappresentano un impegno civile imprescindibile per mantenere vivo l’esempio dei caduti nella lotta alla criminalità organizzata.