Palazzo degli Elefanti ha accolto stamattina una delegazione irachena guidata dal viceministro alla Cultura Qassim Al-Soudani e dall’ambasciatore in Italia Saywan S. Barzani. A riceverli, il sindaco Enrico Trantino e il vicesindaco Paolo La Greca, nel quadro di ArTourBagh, progetto di cooperazione internazionale che punta alla salvaguardia del patrimonio archeologico di Baghdad e allo sviluppo del turismo culturale in Iraq. L’iniziativa è finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e vede in prima linea il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, insieme a numerosi atenei italiani e stranieri.
Per l’Ateneo catanese erano presenti la prorettrice Francesca Longo e il professor Nicola Laneri, docente di Archeologia del Vicino Oriente e responsabile di uno degli scavi in corso nell’area di Baghdad, accompagnato da giovani archeologi formatisi all’ombra dell’Etna. Completa la delegazione irachena lo Stato Board of Antiquities and Heritage (SBAH) con il vice-direttore Ahmed Abdul Jabar, il direttore della sezione scavi Suhail Chalub Abass, e gli ispettori Ali Bassim Farhan (Baghdad) e Faisal Mohammed Saleh (Diyala).
L’incontro odierno è il seguito naturale del convegno “Ancient Mesopotamia”, tenutosi mercoledì al Dipartimento di Scienze umanistiche e organizzato dal professor Laneri: un confronto sulle strategie di gestione e valorizzazione dei siti archeologici iracheni che ha riunito studiosi di diverse università siciliane. «Una forma di diplomazia culturale tra città prima ancora che tra Stati», ha osservato la professoressa Longo, evidenziando come le radici dell’antica Mesopotamia possano tradursi in opportunità di crescita condivisa.
Il sindaco Trantino ha mostrato agli ospiti gli ambienti storici del Palazzo degli Elefanti, ribadendo il legame fra identità civica e memoria storica: «Non saremmo nessuno se non rispettassimo il nostro passato: nelle radici dei nostri Paesi si intrecciano le origini delle civiltà europea e araba. Mi auguro di ricambiare presto la visita a Baghdad e ringrazio l’Università di Catania per il prezioso lavoro archeologico che offre alla città un ruolo da protagonista internazionale».
Il viceministro Al-Soudani ha confermato la volontà di trasformare il patrimonio mesopotamico in motore di sviluppo culturale e turistico, annunciando ulteriori azioni congiunte sulla conservazione delle testimonianze millenarie di cui l’Iraq è custode. Il prossimo passo sarà la definizione, insieme all’Università di Catania e agli altri partner, di un calendario di missioni archeologiche e programmi di formazione incrociata che rafforzeranno il filo diretto tra le due sponde del Mediterraneo.