Aperturesotto

Aumenta il numero dei single nel mondo, ecco i dati principali

L’analisi de «The Economist» mostra un aumento globale dei single, soprattutto nelle fasce giovani: negli USA la quota è raddoppiata in cinquant’anni e il trend si registra in 26 dei 30 Paesi più sviluppati.

Secondo una recente analisi pubblicata da «The Economist», le società occidentali stanno vivendo una trasformazione silenziosa ma profonda: la crescita costante delle persone che scelgono – o finiscono per vivere – da sole. In tutto il mondo ci sono oggi circa 100 milioni di single in più rispetto al 2017, un dato che evidenzia come si tratti di un fenomeno strutturale e non episodico.

Nei Paesi più ricchi, il calo dei matrimoni è particolarmente marcato. Tra gli americani tra i 25 e i 34 anni, la quota di chi non è sposato né convivente è più che raddoppiata in mezzo secolo. La tendenza riguarda anche l’Europa del Nord, dove Svezia e Finlandia registrano alcuni tra i tassi più alti di persone che vivono senza partner stabile. Le cause sono molteplici. Da un lato la crescente autonomia economica delle donne, resa possibile dall’emancipazione professionale e dall’accesso al lavoro stabile. Secondo l’indagine, per il 60-73% delle donne single nei Paesi avanzati sarebbe preferibile una relazione, ma la qualità del partner e il timore delle disparità economiche incidono sulle scelte.

Dall’altro lato pesa la caduta delle abilità sociali, accentuata dall’uso intensivo dei social media e delle app di incontri. Le persone trascorrono più tempo davanti allo schermo e meno in situazioni reali di confronto. «L’eccessiva digitalizzazione alimenta aspettative irrealistiche», osserva lo studio, che cita anche il ruolo dei contenuti idealizzati diffusi sui social.

A incidere è anche la paura del fallimento. Molti giovani – soprattutto uomini – rinunciano a costruire una relazione stabile per timore di rifiuto o per mancanza di fiducia nelle proprie capacità relazionali. Solo il 7% dei giovani intervistati ammette di aver avviato un legame con strumenti di intelligenza artificiale, segnale di una crescente difficoltà nel rapporto emotivo con gli altri.

Il fenomeno, tuttavia, ha conseguenze anche sul piano sociale: la diminuzione delle famiglie riduce il tasso di natalità, già in forte calo in molti Paesi occidentali. Secondo «The Economist», se i tassi di accoppiamento rimanessero invariati, la popolazione single aumenterebbe in modo lineare nei prossimi decenni.

Allo stesso tempo cresce la domanda di nuovi modelli abitativi, più flessibili e accessibili, pensati per chi vive da solo. E si ampliano i servizi digitali e sanitari specifici per i single, una quota ormai significativa della popolazione urbana. In questo scenario emerge un dato di fondo: la solitudine non è sempre una scelta, ma spesso una conseguenza della complessità contemporanea. Tra aspettative elevate, instabilità economica, trasformazioni culturali e rivoluzione digitale, relazioni e convivenza diventano percorsi sempre più difficili da intraprendere e mantenere.

Share
Published by
Redazione