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Attentato a Ranucci, pista albanese: nel mirino un boss ora residente a Miami

Secondo quanto riportato da “Repubblica”, l’attenzione degli investigatori si concentrerebbe su una pista internazionale collegata ai contenuti di una recente puntata di Report dedicata ai centri per migranti realizzati in Albania. Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi.

ROMA – Gli investigatori che indagano sull’attentato contro il giornalista Sigfrido Ranucci starebbero valutando una pista estera, legata – come scrive oggi Repubblica – ai contenuti di una puntata di Report andata in onda alcune settimane fa e dedicata ai centri per migranti realizzati in Albania nell’ambito dell’accordo tra Roma e Tirana.

Al momento si tratta di un’ipotesi di lavoro, su cui la Direzione distrettuale antimafia di Roma – coordinata dall’aggiunto Ilaria Calò – e i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati e di via In Selci stanno conducendo verifiche e riscontri.
L’obiettivo è comprendere se l’attentato, avvenuto il 16 ottobre sotto l’abitazione del conduttore di Report, possa avere collegamenti indiretti con l’inchiesta giornalistica che aveva sollevato interrogativi su affari e relazioni economiche in territorio albanese.

Secondo quanto riportato da la Repubblica, le autorità italiane avrebbero ricevuto anche informazioni di rilievo dall’estero, utili a ricostruire il contesto nel quale si muovono alcuni dei soggetti citati nell’inchiesta televisiva.
L’attenzione degli inquirenti si sarebbe concentrata in particolare su alcuni ambienti economici e imprenditoriali coinvolti nella realizzazione dei centri per migranti, ma al momento non emergono elementi concreti di responsabilità.

Il programma di Rai3 aveva ricostruito una rete di rapporti complessi tra politica, affari e criminalità internazionale, toccando temi sensibili e interessi di alto livello.
Per questo motivo – spiega Repubblica – l’ipotesi di una rappresaglia o intimidazione non viene scartata, ma resta solo una delle piste al vaglio, insieme ad altre già analizzate dagli inquirenti.

Le indagini proseguono senza escludere alcuna direzione: i carabinieri stanno lavorando per identificare chi abbia materialmente collocato l’esplosivo, ma anche per verificare un tentativo di intrusione avvenuto in estate nella seconda abitazione del giornalista, mai rivendicato e rimasto senza esito.

Ranucci, che tornerà alla conduzione di Report il 26 ottobre, ha ribadito la volontà di non farsi intimidire: «La nostra forza è continuare a raccontare anche quando qualcuno prova a spaventarci».

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Redazione