
Resti di vecchi cadaveri disseppelliti e sotterrati in buste di plastica in una discarica abusiva all’interno del cimitero comunale: è quanto emerso nel Catanese nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catania.
Una scoperta che solleva interrogativi inquietanti sulla gestione del cimitero di Aci Catena. Nel corso di verifiche ambientali disposte dall’Arpa e condotte con il supporto di carabinieri, vigili del fuoco e dell’Azienda sanitaria provinciale, sono stati rinvenuti resti di cadaveri disseppelliti, chiusi in buste di plastica e sotterrati in quella che viene descritta come una discarica abusiva realizzata all’interno del camposanto.
L’accertamento si inserisce in un’indagine più ampia coordinata dalla Procura di Catania, che da tempo ha acceso i riflettori sulla gestione del cimitero comunale. Prima ancora di quest’ultimo ritrovamento, il fascicolo contava già cinque persone indagate, a vario titolo, per i reati di vilipendio di cadavere e abbandono di scarti cimiteriali.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati alla sindaca Margherita Ferro, al vicesindaco con delega ai Servizi cimiteriali Andrea Licciardello, all’ex assessore Pippo Sciacca, al dirigente dell’Area tecnica Alfio Grassi, all’attuale direttore del cimitero Alfio Di Grazia e al suo predecessore Alfio Gulisano.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti tecnici, i resti umani sarebbero stati disseppelliti e smaltiti in modo irregolare, violando le norme che regolano il trattamento dei resti mortali e la gestione dei rifiuti cimiteriali. Un quadro che, se confermato, delineerebbe una situazione di grave degrado amministrativo e operativo, con possibili ricadute anche sul piano sanitario e ambientale.
La sindaca Margherita Ferro, tra gli indagati, ha annunciato la linea dell’amministrazione comunale: «Il Comune di Aci Catena si costituirà parte civile per partecipare attivamente al processo penale contro i colpevoli e chiedere direttamente in quella sede il risarcimento dei danni subiti». La prima cittadina ha inoltre sottolineato la piena collaborazione dell’ente con le forze dell’ordine e con la magistratura, ribadendo la volontà di fornire ogni chiarimento utile affinché la verità sulla vicenda possa emergere in tempi rapidi.
Le indagini proseguono per accertare responsabilità, modalità e tempi dello smaltimento illecito dei resti cimiteriali, nonché per verificare se episodi analoghi possano essersi verificati anche in passato. Gli esiti degli accertamenti dell’Arpa e delle verifiche sanitarie saranno determinanti per definire il quadro complessivo dell’inchiesta.
Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.