Aperturesotto

A San Cristoforo nasce una scuola gratuita per l’infanzia

“È un investimento sul quartiere”

CATANIA – Un nuovo presidio educativo prende vita nel cuore di San Cristoforo. In via della Concordia 75 è stata inaugurata la Scuola dell’Infanzia “Madonna della Provvidenza”, un progetto promosso dalla Fondazione Francesco Ventorino in collaborazione con le Suore Serve della Divina Provvidenza e con il sostegno dell’Arcidiocesi di Catania.

La scuola, completamente gratuita, ha aperto i battenti con l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 e accoglie bambini dai 3 ai 6 anni. Un’iniziativa che rappresenta una risposta concreta alla povertà educativa e all’isolamento sociale in uno dei quartieri più fragili della città.

“Non è solo un gesto di carità – ha sottolineato l’arcivescovo Luigi Renna – crediamo fermamente che l’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumerci la responsabilità e salvarlo col suo valore”, ha detto citando Hannah Arendt.

L’idea alla base del progetto si ispira al modello già sperimentato con successo dalla scuola “Mammonià”, a San Giovanni Galermo-Trappeto Nord. “La sola vera alternativa alla strada”, ha detto il presidente della Fondazione, Michele Scacciante, durante l’inaugurazione, spiegando come il progetto nasca da un’intesa forte con l’arcivescovo Renna e da una visione condivisa: portare l’educazione là dove serve di più.

“Investire sull’infanzia e sull’educazione è la strada maestra. Perché sono nate queste scuole? Per fare del bene a qualsiasi persona, al quartiere, ai bambini che vivono in questa zona”, ha affermato suor Rosa, delle Suore della Divina Provvidenza.

Presenti alla cerimonia anche l’assessore comunale all’Istruzione Andrea Guzzardi, che ha definito la scuola “un esempio virtuoso per la città”, e il direttore del Dipartimento Istruzione della Regione Siciliana Vincenzo Cusumano, oltre al vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Luca Sammartino.

Monsignor Renna ha richiamato l’eredità spirituale e civile di don Francesco Ventorino: “Nato dalla spiritualità di Comunione e Liberazione, ha reso questa esperienza particolarmente viva a Catania. Quando si vede la vicinanza di una persona che all’insegnamento della metafisica è passato al servizio dei carcerati, allora si vede che il Vangelo va vissuto così”.

“C’è bisogno di educatori – ha aggiunto l’arcivescovo – perché le strutture non hanno mai educato nessuno. L’educazione è un processo che si trasmette di persona a persona”.

Un progetto che non prevede rette scolastiche, ma che punta a generare un impatto reale sul quartiere e sul futuro dei più piccoli. Un’opera che parla il linguaggio della speranza e della responsabilità.

Share
Published by
Redazione