Vertice di maggioranza a Palazzo d’Orléans: tre ore di confronto per ritrovare unità, affrontare le prossime riforme e definire nuove priorità per l’isola. Dopo le tensioni all’Ars sulla manovra quater, la coalizione guidata dal presidente Renato Schifani si ricompatta e rilancia il percorso di governo in un clima definito “sereno e costruttivo” da tutti i leader presenti.
«Parentesi chiusa, serriamo le fila per continuare il percorso già avviato»: così Nino Germanà, segretario regionale della Lega, ha commentato all’Italpress l’esito del vertice convocato da Schifani. «Al di là dell’incidente dell’altro giorno all’Ars – una pagina spiacevole – non si può cancellare quanto fatto finora da questo Governo, che ha ottenuto risultati impensabili. Adesso basta, la parentesi è chiusa» ha aggiunto Germanà, segnando la linea del rilancio.
Un messaggio di compattezza condiviso anche da Luca Sbardella, commissario regionale di Fratelli d’Italia: «Ricomposizione piena, clima serenissimo e costruttivo. Era quello che ci aspettavamo». Sbardella ha poi ridimensionato le tensioni dei giorni scorsi: «Non è stato un incidente di percorso, ma qualcosa di fisiologico. Sul voto segreto si è registrata un’ampia convergenza per ridurlo al minimo».
Un incontro durato oltre tre ore ha riunito i vertici di tutte le forze della coalizione: Forza Italia (Stefano Pellegrino e Marcello Caruso), Fratelli d’Italia (Luca Sbardella e Giorgio Assenza), Lega (Nino Germanà e Luca Sammartino), Democrazia Cristiana (Totò Cuffaro e Carmelo Pace), Movimento per l’Autonomia (Raffaele Lombardo e Roberto Di Mauro) e Noi Moderati (Saverio Romano, Massimo Dell’Utri e Marianna Caronia).
Nel suo intervento di apertura, Renato Schifani ha dedicato una riflessione al recente episodio di violenza avvenuto a Palermo, annunciando di avere già richiesto e ottenuto un incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e con il sindaco Roberto Lagalla. L’obiettivo -ha spiegato – è «sollecitare interventi incisivi e avviare una collaborazione istituzionale efficace per contrastare il degrado delle periferie e rafforzare la coesione sociale».
Schifani incassa il sostegno della maggioranza, che riconosce i risultati conseguiti nei primi tre anni di mandato: aumento delle entrate tributarie, azzeramento del disavanzo, crescita del Pil, incremento dell’occupazione e miglioramento del rating regionale da parte delle agenzie internazionali. Tutti elementi che, sottolinea la nota ufficiale, «testimoniano la solidità di un percorso che la coalizione intende proseguire fino alla scadenza naturale della legislatura».
Durante il vertice, è stato espresso apprezzamento per la gestione dell’Aula da parte del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha garantito l’approvazione delle ultime manovre finanziarie nei tempi previsti. Ma l’incontro è servito anche a fissare i prossimi obiettivi concreti: è stato deciso di istituire un tavolo tecnico-politico permanente che avvierà un confronto sui temi rimasti in sospeso nella recente variazione di bilancio, in vista della prossima legge di Stabilità.
Tra le priorità individuate figurano politiche economiche a sostegno di famiglie e imprese, la riduzione del costo del lavoro e misure per incrementare il reddito pro capite e lo sviluppo produttivo della Sicilia. Al tempo stesso, è emersa la volontà unanime di procedere all’abolizione del voto segreto all’interno dell’Assemblea regionale siciliana, per garantire trasparenza e responsabilità nelle decisioni d’Aula.
Il centrodestra siciliano apre anche alla possibilità di una riforma della legge elettorale regionale, su cui è stata avviata una riflessione condivisa tra i partiti della coalizione. L’obiettivo è modernizzare il sistema politico e rendere più stabile la rappresentanza, evitando le distorsioni che negli ultimi anni hanno alimentato tensioni e frammentazioni.
Nel documento finale, i leader del centrodestra hanno ribadito l’impegno a proseguire «in un clima di coesione e spirito unitario» il percorso politico e programmatico, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Il tavolo tornerà a riunirsi nelle prossime settimane per fare il punto sulle riforme in corso e sulle principali sfide strategiche per l’isola.
“Unità, responsabilità e riforme” sembrano essere le parole chiave del nuovo corso del governo regionale. Dopo giorni di tensioni, il messaggio che arriva da Palazzo d’Orléans è chiaro: la coalizione è determinata a serrare le fila e a portare avanti, insieme, la sfida del cambiamento. Perché la stabilità politica, in Sicilia, resta la prima condizione per costruire fiducia e sviluppo.