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Sant’Agata, l’appello: «I portatori di candelore dichiarino di essere contro la mafia»

Un invito forte e diretto arriva dal Comitato per la legalità della Festa di Sant’Agata, che chiede ai portatori delle candelore di prendere posizione in maniera chiara: «Devono dichiarare pubblicamente di essere contro la mafia». L’appello, rilanciato con forza e riportato oggi dal quotidiano La Sicilia, si inserisce in un dibattito acceso sulla necessità di tutelare la festa religiosa più importante della città da infiltrazioni e ambiguità.

Il portavoce del Comitato, Renato Camarda, ha espresso un sentito ringraziamento a mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, che nei giorni scorsi aveva definito «sporca» ogni celebrazione che venga macchiata da illegalità o condizionamenti mafiosi. «Le sue parole – sottolinea Camarda – rappresentano un gesto di coraggio e responsabilità. Ora chiediamo che anche i portatori di candelore facciano la loro parte».

Secondo il Comitato, infatti, persistono ancora zone d’ombra nella gestione della festa: piccole illegalità diffuse che rischiano di generare un clima opaco, come accadeva negli anni Novanta. Per questo è stato lanciato un appello alla trasparenza, alla legalità e alla piena assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della manifestazione.

Il tema riguarda non solo i portatori, ma anche cerimonieri e venditori ambulanti che, operando senza autorizzazioni, intralciano il regolare svolgimento delle celebrazioni. «Abbiamo proposto soluzioni concrete al Comune – ricorda il Comitato – come la creazione di banchetti a costo zero e in regola, per non escludere nessuno e garantire decoro. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposte».

Un ulteriore appello è stato rivolto anche alla Chiesa, che negli ultimi anni ha migliorato la qualità spirituale della festa, ma che – secondo i promotori – deve continuare ad assumere un ruolo guida. «La Chiesa – afferma il Comitato – non può sottrarsi alla responsabilità di promuovere una celebrazione limpida, lontana da condizionamenti illeciti».

Alla vigilia del Giubileo degli operatori delle associazioni caritative, in programma alla Basilica Cattedrale, l’invito è chiaro: «Solo prendendo posizione netta contro l’illegalità sarà possibile garantire che la festa di Sant’Agata resti davvero patrimonio di fede e di civiltà».

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Redazione