
Più risorse per la prevenzione, nuovi screening e assunzioni, ma anche una riduzione dei fondi destinati ai farmaci innovativi: la manovra sanitaria approvata in Commissione Bilancio al Senato ridisegna il perimetro degli interventi per i prossimi anni.
Misure a sostegno della prevenzione, dell’individuazione precoce delle patologie e del rafforzamento del sistema sanitario. È questo il quadro che emerge dagli emendamenti alla manovra finanziaria approvati in Commissione Bilancio al Senato, che destinano complessivamente circa 7 milioni di euro alla sanità, con interventi mirati ma accompagnati da una parallela riduzione delle risorse per i farmaci innovativi.
Il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard viene rimodulato con un incremento di 2.382,2 milioni di euro per il 2026, 2.631 milioni per il 2027 e 2.633,1 milioni di euro annui a decorrere dal 2028. Una rimodulazione che punta a sostenere nuovi programmi di prevenzione e diagnosi, ma che non manca di sollevare interrogativi sulle scelte di priorità.
Al centro della manovra c’è il rafforzamento della prevenzione. L’emendamento 64.3 stanzia infatti 238 milioni di euro a partire dal 2026 per ampliare l’accesso a test diagnostici innovativi e programmi di screening. Tra le misure previste figurano l’estensione dei test genomici su biopsia liquida per l’individuazione delle mutazioni dei geni ESR1 nel carcinoma mammario, la profilazione genomica del carcinoma ovarico in stadio avanzato e nuovi programmi di screening nutrizionale precoce per i pazienti oncologici.
Previsto anche lo sviluppo e il potenziamento dei test di Next-Generation Sequencing per la diagnosi della sordità e per la profilazione delle malattie rare. Una parte delle risorse sarà inoltre destinata alla diagnosi precoce e alla presa in carico dei pazienti affetti da Parkinson, oltre all’estensione degli screening neonatali.
In questo ambito viene istituito presso il Ministero della Salute un Fondo da 500 mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, finalizzato al finanziamento di progetti regionali per nuovi screening neonatali non ancora inclusi nell’elenco previsto dalla legge 167 del 2016. Tra questi, arriva il via libera al finanziamento dello screening neonatale per la leucodistrofia metacromatica (Mld) in tutte le Regioni.
La manovra prevede inoltre l’avvio di un programma nazionale sulle patologie oculari cronico-degenerative e di un piano dedicato alle principali patologie reumatologiche. Viene rafforzato anche lo screening mammografico per il tumore al seno, con l’estensione alle donne di età compresa tra 45 e 49 anni e tra 70 e 74 anni.
Un ulteriore emendamento stanzia infine 1 milione di euro annui a partire dal 2026 per ampliare l’accesso alla profilassi pre-esposizione (PrEP) contro l’HIV.
Una manovra che punta a rafforzare prevenzione e diagnosi precoce, ma che lascia aperto il dibattito sull’equilibrio tra investimenti strutturali e il ridimensionamento delle risorse destinate ai farmaci innovativi.