Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 02-10-2019 - Roma Politica Festival delle città. Nella foto Andrea Abodi Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 02-10-2019 Rome Politics Cities festival. In the picture Andrea Abodi
A Catania, città designata “italiana dei giovani 2025”, prende il via un confronto inedito su cosa significhi davvero fare Politiche Giovanili oggi. Niente retorica: per due giorni, istituzioni, associazioni e ragazzi si siederanno allo stesso tavolo per raccontarsi sfide e ambizioni senza filtri. Non è soltanto un summit ufficiale: è uno spazio aperto in cui i giovani stessi diventano protagonisti. Via discorsi astratti, dentro idee concrete su occupazione, ambiente, creatività digitale e sport, inteso non come agonismo ma strumento di salute e inclusione. Da un lato i dati – l’Italia è seconda in Europa per Neet –, dall’altro la voglia di trasformarli in opportunità reali, soprattutto nelle zone più fragili del Sud.
Maria Cristina Pisani, alla guida del Consiglio Nazionale dei Giovani, ha invitato a superare l’idea di “pubblico” e “privato”: qui si lavora “con” i ragazzi, non “per” loro. Il cuore dell’iniziativa sono i workshop tematici: giovani startupper, creatori di contenuti, attivisti ambientali e sportivi amatoriali racconteranno come mobilitano energie e risorse nei propri territori. Sul palco istituzionale, Andrea Abodi ha fatto un annuncio che segna un cambio di passo: entro due settimane arriverà in CdM un disegno di legge per il primo Testo Unico sulle Politiche Giovanili. Una scelta coraggiosa, nata dalla consapevolezza che – oggi più che mai – servono regole chiare, meno burocrazia e risorse ben indirizzate.
La sfida non è a colpi di interventi spot, ma di una visione strategica: mettere ordine nella miriade di programmi esistenti, stimolare la creatività associativa che in Italia è tra le più vivaci, garantire strumenti di partecipazione reali. Il percorso durerà 12 mesi, ma il vero successo si misurerà nel coinvolgimento quotidiano dei ragazzi, pronti a trasformare un documento di legge in azioni di cambiamento. In un momento storico in cui i giovani spesso vengono dipinti come distanti o disillusi, Catania mostra una vitalità concreta: tra i vicoli, nei laboratori, sulle spiagge della Playa, si respira il desiderio di essere ascoltati e di contribuire. Gli Stati Generali non vogliono celebrare un’“era” già compiuta, ma gettare le basi per un futuro che i giovani costruiranno insieme, rompendo gli steccati del passato.