«In giunta c’è una sproporzione evidente fra peso elettorale e incarichi. È un’anomalia che va corretta. E sulla sanità bisogna intervenire subito». Raffaele Lombardo, leader di Mpa-Grande Sicilia, parte dal risultato ottenuto alle elezioni provinciali del 27 aprile – rivendicato nell’intervista a Repubblica Palermo – per chiedere a Renato Schifani un vero “tagliando” di metà legislatura.
Il movimento autonomista, federato con Forza Italia, ha conquistato la presidenza in più province «anche dove il centrodestra si è presentato diviso», sottolinea l’ex governatore. «Noi abbiamo sempre rispettato il patto con FI», spiega, puntando l’indice contro l’asse Cuffaro-Sammartino, definito «ovunque perdente», e contro quei pezzi di centrodestra che «hanno votato l’avversario a Enna e Trapani». Lombardo ricorda di aver proposto «un criterio unificante: candidare il sindaco del capoluogo», ma «ognuno voleva portarsi a casa il suo trofeo».
Il successo alle Provinciali non si riflette però in giunta: l’Mpa dispone di un solo assessore, il neonominato Francesco Colianni, mentre Lega e Democrazia Cristiana ne hanno due a testa. «Serve un riequilibrio», incalza Lombardo, precisando che «un confronto nella maggioranza è sempre il benvenuto».
Grande Sicilia intanto rafforza l’intesa con il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e con l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè: «Stiamo costruendo programmi e candidature comuni». Cresce l’attesa per l’incontro con Schifani: «Gli illustreremo le nostre valutazioni sul voto del 27 aprile, sull’azione del governo, sul lavoro dell’Ars e sulla federazione con FI».
Infine l’allarme sanità: «Il sistema rischia di esplodere, servono terapie radicali. Non è più tollerabile ciò che accade: la politica deve intervenire subito». Con metà mandato alle spalle, Lombardo vede nel rimpasto non un’opzione, ma una necessità: «Occorre sanare la sproporzione fra consenso e responsabilità e affrontare con urgenza i problemi degli ospedali».