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Leone XIV: «Una scintilla di speranza in Terra Santa»

All’Angelus, Papa Leone XIV invoca la pace tra Israele e Palestina e invita a non smarrire la fiducia nel dialogo. «Due anni di conflitto hanno lasciato morte e macerie, ma Dio resta con noi», ha detto il Pontefice davanti a una Piazza San Pietro gremita.

ROMA – La voce di Papa Leone XIV risuona in una Piazza San Pietro stracolma per il Giubileo della spiritualità mariana. Davanti a migliaia di fedeli, il Pontefice chiede alle parti in conflitto di insistere sulla via del dialogo per arrivare a “una pace giusta e duratura”, esprimendo vicinanza sia al popolo palestinese che a quello israeliano, “perché questi due anni hanno lasciato morte e macerie”.

Parole di speranza che il Papa accompagna a un appello concreto: “L’accordo sull’inizio del processo di pace ha regalato una scintilla di speranza in Terra Santa”, afferma all’Angelus. “Incoraggio le parti coinvolte a proseguire con coraggio il percorso tracciato verso una pace giusta, duratura e rispettosa delle legittime aspirazioni dei popoli”.

Dal Vaticano arriva anche la voce del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, che ribadisce la linea della Santa Sede: “La formula dei due Stati per due popoli resta la via più concreta per ricostruire rapporti di fiducia tra israeliani e palestinesi”. Parolin ha parlato da Assisi, dove si trova per la memoria liturgica di San Carlo Acutis, confermando che il Papa potrebbe tornare nella città di San Francesco il 20 novembre per chiudere l’assemblea dei vescovi italiani e visitare Santa Chiara.

Nelle sue parole, Leone XIV ricorda che “due anni di conflitto hanno lasciato ovunque morte e macerie, soprattutto nel cuore di chi ha perso brutalmente figli, genitori, amici, ogni cosa”. Il Papa parla di compassione e di guarigione spirituale: “Con tutta la Chiesa, sono vicino al vostro immenso dolore. Oggi, soprattutto a voi, è rivolta la carezza del Signore. Anche nel buio più nero Egli resta sempre con noi”.

Il Pontefice cita il versetto dell’Apocalisse “Dilexit te”, “ti ho amato”, che ha scelto come titolo della sua prima Esortazione apostolica. “A Dio, unica pace dell’umanità, chiediamo di guarire tutte le ferite e di aiutarci con la sua grazia a compiere ciò che umanamente sembra impossibile: riscoprire che l’altro non è un nemico, ma un fratello da guardare, perdonare, abbracciare”.

Un messaggio che arriva come una carezza collettiva a un Medio Oriente segnato dalla devastazione, ma ancora capace di speranza. “Offrire la speranza della riconciliazione – conclude Leone XIV – è il primo passo per ricostruire la pace”.

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Redazione