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Legge Caivano, a Catania investimenti per le scuole di San Cristoforo

Nuovi plessi, lavori urgenti e un segnale concreto contro la dispersione scolastica. Ma non tutti gli istituti beneficeranno dei fondi.

CATANIA – La Legge Caivano comincia a lasciare il segno anche a San Cristoforo, quartiere simbolo delle fragilità sociali e delle sfide educative di Catania. Qui, dove la scuola rappresenta spesso l’unico presidio reale dello Stato, i finanziamenti in arrivo dal governo serviranno a restituire dignità e sicurezza a studenti, docenti e famiglie. Ma non tutti gli istituti potranno beneficiare dei fondi: alcuni plessi vedranno interventi significativi, altri restano esclusi, mentre la speranza di rinascita si intreccia con i problemi cronici del territorio.

Il Comune di Catania ha chiuso la fase di assegnazione dei progetti previsti dal decreto, scegliendo di concentrare le risorse sugli interventi strutturali e sulla prevenzione sociale. A rimanere fuori dal primo round di finanziamenti è l’istituto comprensivo Cesare Battisti di via delle Salette, che non ha visto approvata alcuna delle proprie richieste. «Avevamo chiesto il rifacimento delle facciate, la videosorveglianza, la pulizia degli spazi antistanti e nuovi impianti sportivi», spiega la dirigente Maria Paola Iaquinta. «Sono interventi fondamentali per migliorare la frequenza scolastica e restituire fiducia agli abitanti. Confidiamo in ulteriori progetti: non ci fermeremo».

Un punto positivo, secondo la preside, riguarda il contrasto alla dispersione scolastica: «L’applicazione delle nuove misure contro i genitori che non mandano i figli a scuola ha avuto un effetto immediato. Ora tutti, dalla scuola alla Procura dei minori, lavorano nella stessa direzione». Una testimonianza che racconta quanto la scuola resti il cuore pulsante del quartiere: «Lo Stato, per molti, siamo noi. Le mamme hanno tutte il mio numero di telefono. Anche una facciata nuova ha un valore simbolico: restituisce dignità e fiducia».

Andrà meglio all’istituto comprensivo Rita Atria di via Gramignani, che riceverà circa 300 mila euro per la realizzazione del nuovo impianto fognario e la pavimentazione del cortile. «È un contributo significativo – commenta la dirigente Concetta Tumminia – ma servono tempi rapidi per l’avvio dei lavori. I problemi restano: impianti elettrici obsoleti, furti d’auto di docenti e personale, degrado esterno che non nasce tra i banchi ma attorno alle scuole». La dirigente racconta una realtà difficile: «Al mattino troviamo ragazzi che dormono nel piazzale, tossicodipendenti che lasciano rifiuti e deiezioni. Il nostro personale fa il possibile, ma serve un piano di interventi costante. Ora la zona è stata ripulita, ma la continuità è la vera sfida».

La soddisfazione più grande arriva però dall’istituto comprensivo Andrea Doria, che potrà contare sulla ricostruzione ex novo del plesso Plaja. La dirigente Manuela Di Pietro non nasconde la sua emozione: «È un segnale concreto di attenzione. La struttura attuale non è più adeguata, mancano palestra, auditorium e spazi per il tempo pieno. Questa sarà una vera rinascita per la nostra comunità scolastica». L’intervento, ancora in fase di definizione economica, prevede anche la riqualificazione del plesso di Case Sante, dove servono interventi urgenti su palestra, impianti e spazi esterni.

Per il quartiere, la Legge Caivano rappresenta una boccata d’ossigeno ma anche una sfida: quella di trasformare i fondi in risultati tangibili e duraturi. Gli investimenti sulle scuole diventano così un banco di prova per la rinascita di un territorio dove, come ricordano i docenti, “ogni banco in più è una sedia in meno per la strada”.

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Redazione