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Corruzione, indagini su Amata: “confido di poter chiarire”

“Ho preso atto, con il necessario rispetto, dell’avviso di conclusione delle indagini notificatomi dalla Procura di Palermo, e in attesa di consultare gli atti ufficiali ribadisco di non aver mai posto in essere condotte penalmente rilevanti”. Lo avrebbe detto assessore al turismo Elvira Amata. “Confido di poter chiarire al più presto ogni aspetto alle autorità competenti”. La notizia è stata ripostata dal QDS. Il procedimento, avviato dai pm Andrea Fusco e Felice De Benedittis, riguarda ipotesi di corruzione relative a un contributo regionale erogato a una fondazione riconducibile a Marcella Cannariato, vicepresidente della Fondazione Dragotto.

In cambio, sarebbe stato promosso l’inserimento del nipote dell’assessore e previsto un incarico di consulenza da 10mila euro per Giuseppe Martino, ex capo di gabinetto vicario e poi segretario particolare. Martino, considerato figura chiave nel coordinamento dei finanziamenti, è attualmente al vaglio degli inquirenti. Parallelamente, un diverso filone di indagine coinvolge il presidente dell’Assemblea siciliana Gaetano Galvagno (anche per peculato), l’imprenditore dello spettacolo Nuccio La Ferlita, Marianna Amato (dipendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana) e Sabrina De Capitani, già portavoce dell’Ars, dimessasi dopo le indagini.

Tra le intercettazioni più rilevanti, Cannariato parla di “un lavoro certosino” per un evento da organizzare tra Messina, Catania e Palermo, definendolo “solo la punta dell’iceberg”. Gli inquirenti hanno posto sotto la lente anche il “Magico Natale”, manifestazione ritenuta un flop: Amata, in una conversazione captata, consigliava di annullare l’iniziativa e restituire i fondi. Sia Amata sia Cannariato, difese rispettivamente dagli avvocati Sebastiano Campanella e Giada Traina, hanno respinto richieste di dimissioni e si sono dette fiduciose nella giustizia, pronte a chiarire ogni dettaglio.

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Redazione